CIVITAVECCHIA, 1 giugno –

Grande successo per il workshop “La città che vogliamo”. L’evento organizzato dall’associazione “Vision 2030” ha fatto il tutto esaurito nella sala conferenze dell’Hotel San Giorgio di Civitavecchia. A presiedere l’iniziativa Massimiliano Grasso che di fronte ad una platea di semplici cittadini, rappresentanti istituzionali, a partire dal deputato del territorio on. Alessandro Battilocchio, politici e sindacali, ha espresso l’idea dell’associazione sulla Civitavecchia del futuro. Limitando al minimo le critiche alle attuali e passate amministrazioni, Grasso ha spiegato i punti che a suo avviso dovrebbero diventare fulcro della Civitavecchia futura, facendo ripartire la città.

Dopo l’intervento dell’architetto civitavecchiese Brando Censasorte, che ha sviluppato ulteriormente la progettualità già presentata lo scorso anno, annunciando per i prossimi mesi un’idea progettuale per la riqualificazione e la trasformazione dell’area Italcementi,

il lungo discorso programmatico di Grasso si è aperto con l’idea di partire dalle “piccole cose da fare una città normale e più vivibile”, per ripristinare il decoro urbano, puntando sulla “rieducazione civica” ed il rispetto della cosa pubblica dando una immagine differente della città grazie alle possibili opere di riqualificazione della zona Italcementi e del waterfront. “La marina non può rimanere una spianata desolata, vuota per la maggior parte della giornata e dei mesi dell’anno” ha spiegato il consigliere de La Svolta che poi ha puntato l’attenzione sui progetti in grado di portare occupazione come la creazione delle nuove Terme, di un campus universitario e di servizi utili alla zona industriale per renderla attraente a nuovi investitori.
Molto applaudito l’intervento legato ai rapporti con Enel e Tirreno Power: “Bisogna cancellare l’accordo accettato dal sindaco Cozzolino che costringe la Città a restituire soldi all’Enel per i prossimi 16 anni, pretendendo invece l’investimento di 300 milioni già accordato da Enel sulla città e cancellato dal M5S. Finda da ora dobbiamo interrogarci e decidere insieme sul dopo-carbone, a prescindere da quando sarà. Dobbiamo porre le basi più in generale per il dopo-centrali, partendo intanto dallo smantellamento del quarto gruppo di Torre Sud e pretendere una garanzia occupazionale per i lavoratori”.
Al centro, secondo Grasso, deve esserci un rapporto nuovo, di partenariato, tra amministrazione comunale e investitori privati, per attrarre risorse che altrimenti il Comune non avrebbe. In questo senso – secondo Massimiliano Grasso – bisogna creare un Ufficio Europa per sfruttare finanziamenti che oggi non arrivano, e considerare un nuovo approccio anche per i servizi pubblici locali, ora carenti ed esosi per i cittadini.
Le due ore di intervento dell’ex candidato sindaco si sono concluse con l’illustrazione dei progetti legati a videosorveglianza, sicurezza, commercio locale (con un percorso itinerante per turisti che veda protagonista il mercato locale) e rifiuti: “I nostri rifiuti devono diventare una risorsa. In questo momento paghiamo per portarli in giro per l’alto Lazio con una perdita di denaro e di possibili investimenti sul territorio”.
Ancora una volta, infine, Grasso si è scagliato contro il progetto Sprar: “In pochi in consiglio ci opponemmo a questo progetto, per non parlare della lotta fatta per evitare che Civitavecchia diventasse l’hub di accoglienza per tutto il centro Italia”.
Una pagina a parte è stata dedicata a cultura e sport come occasioni di crescita e di creazione di reddito per il territorio ed alla “rete del sociale” che dovrebbe coinvolgere le grandi fondazioni internazionali degli armatori e dell’Enel per finanziare progetti ed azioni mirate ad affrontare “l’emergenza dei nuovi poveri, che oggi sono non sono più immigrati, ma in gran parte italiani”.
L’evento è stato alimentato da domande e interventi dal pubblico di professionisti e appassionati di politica a cui Grasso, ringraziando tutti per la folta ed attenta partecipazione, ha dato appuntamento per riunioni tematiche a cadenza fissa che partiranno in autunno, nell’ambito di un percorso “un cammino”, come lo ha definito il leader della Svolta, che è già cominciato per costruire una piattaforma di idee, proposte e progetti per la Civitavecchia di domani.
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