Al Parco naturalistico e archeologico di Vulci sono ripresi gli scavi degli studenti universitari e dei ricercatori della Duke University, una delle università più famose e più prestigiose degli Stati Uniti. Il team coordinato dal professor Maurizio Forti, docente di studi classici e arte, storia dell’arte e visual studies dell’università degli Stati Uniti, sarà impegnato fino al 20 luglio nel progetto multidisciplinare “Vulci 3000 Project”, che riguarda l’articolato lavoro di riportare alla luce gli antichi complessi etrusco-romano che dominavano un tempo il sito di Vulci. Ieri pomeriggio il sindaco Sergio Caci e l’assessore alla cultura e turismo Silvia Nardi hanno fatto visita presso lo scavo nella zona antistante il “Tempio grande” del Criptoportico. Un complesso e delicato lavoro in cui anche quest’anno ne stanno facendo parte diverse università europee. Tra qualche settimana il team universitario effettuerà con tecniche all’avanguardia una ulteriore mappatura e indagine – con l’apporto di droni e georadar – del sito interessato, al fine poi di identificare e datare le diverse fondazioni murarie monumentali che interessano l’area a nord di Vulci.
«Un progetto interessantissimo – dichiarano il sindaco Caci e l’assessore Nardi – al quale gli universitari dei diversi Paesi europei e statunitensi stanno portando a compimento i loro progetti di indagine e studio. Un lavoro che andrà a riportare alla luce gli antichi complessi etrusco-romano in questa parte del parco. Di comune accordo con la Soprintendenza, Fondazione Vulci e Comune di Montalto di Castro stanno continuando a valorizzare e far conoscere la città di Vulci, assieme a tutte le altre iniziative archeologiche, culturali e concertistiche».
Sempre nella giornata di ieri si è invece svolto, presso la sala visite della biglietteria del parco di Vulci, il seminario “Idraulica e archeologia lungo il fiume Fiora, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Viterbo e patrocinato dal Comune di Montalto di Castro. Dopo un breve saluto del sindaco Caci e dell’assessore Nardi i partecipanti hanno iniziato i lavori affrontando, a seguito degli eventi esondativi avvenuti nel 2012, la trattazione del dissesto idrogeologico in particolari ambiti, e legando le attuali conoscenze e le conseguenti azioni di conservazione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico a quelle di un’antichissima popolazione che, dalle testimonianze fino a noi pervenute, dimostrano e testimoniano un elevato livello di padronanza raggiunto nelle opere di ingegneria idraulica. Un argomento di grande interesse al fine di garantire l’incolumità di persone e cose, ma anche la conservazione dei beni storici e archeologici per le generazioni future.