Continua la marcia di avvicinamento alla prima sfida di campionato, domenica alle 15,30 si parte con l’impegno interno contro il Cus Siena. Per la rubrica “A tu x tu con il Crc” stavolta è il momento dell’intervista con Mauro Tronca, membro dello staff tecnico della prima squadra.
Mauro, sei un ex giocatore, hai militato in tante squadre e iniziato nel 1979-1980, giusto?
“Si ho iniziato a 16, ma sono passato direttamente in serie C”.
E’ vero che tuo padre non era a conoscenza del fatto che giocassi a rugby?
“Si è vero, mio papà pensava che facessi atletica, lancio del peso, del giavellotto e del disco. Mi puliva le scarpe immaginando che facessi questo sport”.
Se dovessi pensare ad una canzone, quale avresti voluto scrivere?
“Una canzone di Vinicius de Moraes, la Garota de Ipamena. Ma è meglio non cantarla, potrei rovinare un capolavoro”.
Torniamo all’ambito sportivo. Hai occupato vari ruoli, l’apice è stata la serie B. Poi registriamo esperienze anche nelle giovanili. Che differenza c’è fra il rugby di oggi e quello di ieri, quello nel quale giocavi anche tu?
“Prima i giornalisti non sapevano nemmeno come si scriveva rugby. Ora c’è grande attenzione per la nostra disciplina, soprattutto da quando l’Italia è entrata nel Sei nazioni. Insomma i media dedicano molto più spazio a questo sport. Prima era differente ance il gioco, si basava molto più sulla lotta, ora è parecchio più tecnico”
Come vedi il vivaio del Crc?
“Ci sono prospettive interessanti, vedo una buona crescita. Ma quando i ragazzi arrivano all’età di 17-18 anni, ci sono delle perdite a causa di lavoro e studio. In futuro però intravedo delle possibilità interessanti. Negli ultimi due anni 15-16 ragazzi sono andati via, il problema è il reclutamento, ma anche farli rimanere. Convincerli di raggiungere l’obiettivo sportivo, ma anche trasmettere loro il valore dell’appartenenza, sentirsi parte del club. Noi dobbiamo guardare a quei modelli che hanno numeri importanti. A Civitavecchia, nessuna squadra ha spirito così forte”.
Infine una domanda abbastanza difficile. Cosa potrà fare il Crc in questa stagione?
“Speriamo innanzitutto di non incappare in infortuni gravi. Credo che il nostro gruppo sia in grado di andare a fare le finali per la serie A. Facciamo i debiti scongiuri comunque. Ci vediamo presto al Moretti della Marta”.