Nuovo puntata della rubrica “A tu x tu con il Crc”, l’appuntamento fisso che ogni settimana presenta un profilo diverso legato all’universo biancorosso. L’intervista della settimana è ancora una volta focalizzata sulla “cantera” civitavecchiese, tocca al tecnico dell’under 12 Federico Cosimi.

Federico Cosimi allenatore dell’under 12 del mini-rugby CRC. Allora Federico, inizia a raccontarci il tuo approccio al rugby. Come hai iniziato?

“Ho iniziato perché avvicinato a questa disciplina da mio zio che già giocava nel Crc, diciamo che è stata una vocazione di famiglia. Ho giocato per Civitavecchia per 14 anni con una pausa di un paio di anni. Successivamente ho capito che il mio percorso doveva continuare, anche da allenatore”.

Cosa vuol dire allenare degli adolescenti? Quali sono le difficoltà e quale approccio utilizzi per farti comprendere dai giovani?

“In primis è fondamentale creare un ambiente idoneo, creare una “famiglia” che possa includerli, facilitare l’adattamento. Puntare su un allenamento sempre stimolante e sempre nuovo, anche ispirandosi a grandi squadre”.

Che cosa spinge un adolescente a restare in un campo da rugby, sotto l’acqua, a sopportare il freddo, il vento e il fango?  

“La spinta vera e propria viene dalla passione di un singolo ragazzo. In uno sport dove trovi qualcosa in più di semplici compagni di squadra, vale a dire dei veri amici”.

Quali sono i momenti più belli nell’insegnare il rugby e quali quelli che ti piacciono di meno?

“I momenti più belli sono quelli in cui accompagni i ragazzi in determinati eventi, con i giocatori che si confrontano con squadre estere e realtà blasonate. L’esperienza di cui farei a meno direi volentieri sono i tecnici e le tifoserie che non hanno ancora capito molto il senso e i valori del rugby”.

Il Crc è in continua crescita sia nei numeri che nella qualità dei giovani. Secondo te da cosa è determinato tutto questo sviluppo?

“E’ dovuto soprattutto ad uno staff che si impegna molto e mette un’eccellente passione. Poi c’è la struttura di alto livello e la passione che hanno i ragazzi per “promuovere” il nostro sport, anche in relazione ai risultati che ottiene la nostra prima squadra”.

Infine come vedi i tuoi ragazzi? Un giorno potranno giocare in una serie maggiore? E’ più un sogno o una possibile realtà?
“Sono sicuro che i nostri piccoli possono inserirsi in un progetto più grande. Sono convinto che la nostra prima squadra possa arrivare nella massima serie, ma anche che i nostri giovani siano in grado di raggiungere grandi livelli”.

 

Lo staff della comunicazione

CIVITAVECCHIA RUGBY CENTUMCELLÆ asd

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