Questa settimana, nel classico appuntamento con la rubrica “A tu x tu col CRC”, diamo spazio all’intervista con Jacopo Manuelli, giocatore e capitano del CRC in serie B.
Jacopo cosa è per te il rugby? Come ti sei avvicinato a questo sport?
“L’ho conosciuto abbastanza tardi, a 16 anni, un po’ per caso. Ho fatto tanti sport nella mia vita, poi ho scelto il rugby vedendolo in Tv. Mi sono subito innamorato di questa disciplina”.
Cosa significa essere capitano di una squadra, in particolare del CRC?
“Ti da tante responsabilità, ma positive. Si deve dare l’esempio in campo, nei comportamenti e nell’attitudine al gioco”.
Come vedi i giovani rugbisti del CRC? Cosa devono fare per raggiungere la mentalità giusta per giocare a rugby?
“Sia per i giovani ma anche per i meno, la cosa importante è la predisposizione al sacrificio e alla fatica. E poi la voglia di migliorarsi”.
Da capitano e da giocatore del CRC cosa consigli ai genitori dei ragazzi che debbono scegliere quale sport sia più adatto per i propri figli?
“Di non farsi “intimidire” dal fatto che il rugby può essere uno sport duro. Col tempo, quando si cresce ci sono effetti positivi, sia a livello sociale ma anche di comportamenti. Ci sono regole molto rigide in campo, per questo segui una certa disciplina”.
Quale è il modo giusto per giocare a rugby? Esistono delle particolarità e delle sfumature oppure ognuno deve utilizzare il suo istinto o la propria intuizione?
“La mentalità ha una componente soggettiva. Ci accomuna sia lo spirito di superare e sopraffare il rivale di turno, di portarlo al limite e poi disporsi al sacrifico per il compagno prima che contro l’avversario”.
Un campionato quello del CRC fino ad ora senza sbavature. Dove volete arrivare?
“Noi non abbiamo fatto proclami a inizio stagione e non ne faccio neanche adesso. L’obiettivo è quello di vincere più partite possibili, possibilmente tutte. Questa è l’unica cosa che posso dire adesso”.
Lo staff della comunicazione
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