Acqua: il Comune di Civitavecchia non è “BONUS”, ma i Cittadini non devono rinunciare ad un diritto!
Abbiamo seguito con interesse il Consiglio Comunale sull’Acqua svoltosi ieri a Civitavecchia, ed è stato un piacere prendere atto di come finalmente si inizi a comprendere che, discutendo del passaggio ad ACEA, quello che è in discussione non è il rispetto del referendum (come giustamente diceva il Consigliere La Rosa “l’Acqua è Pubblica in tutta Italia” – vedi qui) ma il metodo di Gestione del Servizio Idrico.
Messa da parte quindi, finalmente, ogni polemica sull’esito del Referendum, che viene rispettato anche se la gestione passa ad ACEA, perché anche in questo caso l’Acqua rimane pubblica, concentriamoci sul servizio.
Al momento è gestito arbitrariamente dal Comune di Civitavecchia in modo diretto, ma questo non vuol dire che il Comune non sia nell’ATO 2. Il Sindaco stesso ha ammesso che il fatto di non partecipare alle riunioni dell’ATO è stata una scelta politica precisa ma, come giustamente faceva notare la Consigliera Riccetti, tale scelta non può essere fatta pagare alle fasce più deboli della popolazione.
Ieri in Consiglio Comunale, infatti, c’è stata un’affermazione semplicemente non vera: che il BONUS ACQUA è una concessione che riguarda chi è gestito da ACEA e quindi a Civitavecchia non si può prendere.
Come potranno facilmente verificare anche i Cittadini, il BONUS ACQUA è stato deciso dall’ATO e si applica a tutti i Gestori del Servizio Idrico, ed il Comune non può essere Gestore del Servizio solo quando gli conviene: ha scelto politicamente di gestire l’Acqua in proprio? Lo faccia con oneri e onori.
La domanda del bonus idrico, infatti, deve essere presentata direttamente alla Segreteria Tecnica dell’ATO, che non è ACEA, e noi consigliamo a tutti i Cittadini che ne hanno diritto di inviare comunque la domanda entro il 31/12/2017.
Stiamo da tempo infatti operando affinché anche i Cittadini di Civitavecchia abbiano riconosciuti agli stessi diritti di tutti gli altri che vivono nell’ATO 2, e assisteremo tutti coloro che, dopo aver presentato la domanda, dovessero ricevere un rifiuto.
Ma si badi, il rifiuto dovrà pervenire dalla Segreteria dell’ATO, e non dal Comune: la sconfitta al TAR ed al Consiglio di Stato ha chiarito che il Comune non può decidere nulla da solo, ed anche se, come si sta facendo in Regione, verranno ridefiniti gli ATO, il Comune non potrà comunque gestire da solo il proprio servizio idrico: cambieranno soltanto i Comuni con i quali dovrà confrontarsi e collaborare.
Messe da parte le polemiche, ricordiamo ai Cittadini quali siano i requisiti per accedere al bonus ACQUA:
a) essere residenti (prima casa) o domiciliati (se in locazione) nell’abitazione alimentata dall’utenza per la quale si chiede l’agevolazione;
b) non possedere un abitazione classificata nella categoria catastale A/1 (casa signorile), A/7 (villino), A/8 (villa), A/9 (castelli e palazzi di pregio artistico);
c) indicatore ISEE fino a € 13.623,96* e nucleo familiare fino a 3 componenti;
d) indicatore ISEE fino a € 15.627,96* e nucleo familiare con 4 componenti;
e) indicatore ISEE fino a € 17.710,94* e nucleo familiare con 5 o più componenti.
I nuclei familiari che rispondono a questi requisiti potranno richiedere il bonus compilando il modulo (che potete scaricare da qui per le utenze singole, e da qui per quelle condominiali) ed insieme a
– modello ISEE rilasciato nell’anno 2017;
– documento di identità del richiedente in corso di validità;
– prima pagina di una bolletta relativa all’anno 2016 (per la verifica del n°
dell’utenza e del nominativo del soggetto intestatario).
dovranno inviare il tutto all’indirizzo email agevolazioni@ato2roma.it , o in alternativa per posta ordinaria indirizzata a STO ATO 2 Lazio Centrale Roma – Via Cesare Pascarella, 31 – 00153 Roma. I Cittadini quindi non dovranno inviare nulla ne al Comune, ne ad ACEA.
E queste informazioni non ce le siamo inventate noi del CODICI, sono nel regolamento dell’ATO … al M5S poi l’onere di sostenere con i fatti le loro scelte politiche, tutelando per una volta i Cittadini, e non solo i lavoratori delle partecipate.