Nel Viterbese va commissariata anche la società Talete spa, dimostratasi inadeguata.
“E’ ancora emergenza arsenico nell’acqua in provincia di Viterbo, dove in molte zone si registrano tuttora valori fuori norma. La Regione finora ha reagito solo nei confronti dei Comuni, minacciandoli di commissariarli se non dovessero cedere le proprie infrastrutture idriche alla Talete spa, gestore unico del Servizio Idrico Integrato. Una società pubblica ma di diritto privato, sul cui operato -invece- Zingaretti e la sua giunta non hanno avuto nulla da eccepire, nonostante la mala gestione finanziaria e i gravi problemi di qualità dell’acqua”. Così in una nota congiunta i consiglieri regionali del M5S Silvia Blasi e Valerio Novelli, che sul tema hanno presentato un’interrogazione rivolta al presidente della Regione Lazio, Zingaretti, e all’assessore competente, Orlandi. “Il procedimento di commissariamento del servizio idrico da parte della Regione nei confronti dei Comuni del viterbese, che si rifiutano di cedere le proprie infrastrutture idriche al gestore unico Talete spa, è fortemente discutibile visto che Talete spa ha gravi problemi finanziari e non è in grado di gestire gli impianti di depurazione, i cosiddetti dearsenificatori, tant’è che l’emergenza ad oggi persiste in molti territori”, spiegano i cinquestelle. “Chiediamo pertanto che la Regione non solo richiami Talete spa alle sue responsabilità nell’inquinamento da arsenico, ma che, nel rispetto della legge 5/2014 sull’acqua pubblica, attui una seria riforma dei gestori basata sull’individuazione degli ATO sulla base dei bacini idrografici”.