“Il problema idrico, dell’approvvigionamento e della distribuzione ha costituito, in questi ultimi 3 anni come ancora lo sta costituendo, un grave problema per la Città di Civitavecchia e particolarmente per alcune zone, dimenticate dalla “fortuna” di poter beneficiare di un servizio così importante. La gestione di tale servizio, non deve ne puo’ prescindere dal tenere a riferimento il risultato del Referendum popolare che ha dato inequivocabilmente indicazione sul fatto che le risorse idriche debbano essere un bene ed un servizio pubblico.
Su tale argomento, il Consigliere Patrizio Scilipoti di Art.1 M.D.P., con l’appoggio dei consiglieri del gruppo PD, ha richiesto lo svolgimento di un Consiglio Comunale aperto che si svolgerà domani Giovedì 14 Dicembre a partire dalle ore 15, come orario per consentire la massima partecipazione della cittadinanza e principalmente, affinché la Città tramite il suo massimo consesso, si esprima sull’argomento, sgomberando dal campo ogni ipotesi sulla possibilità di consegnare ai privati la gestione del ciclo idrico e quindi dell’acqua, risorsa che deve essere disponibile a tutti e non fonte di lucro per pochi.
In questo fondamentale ambito, sta risultando risolutiva l’azione politica dell’Assessore Refrigeri e della Giunta regionale che, dando seguito alla Legge Regionale n.5, ha proposto una ridefinizione degli ambiti idrici, proposta che fattivamente consente ai comuni che ricadono in nei diversi Ato di “sfilarsi” rispetto alla Sentenza del Consiglio di Stato che imponeva la riconsegna delle reti idriche al Gestore unico, cosa che avrebbe costituito di fatto la privatizzazione del servizio, consegnandolo ad ACEA, che è una Società per Azioni e quindi con finalità di lucro per i propri azionisti.
E’ importante quindi che dal Consiglio comunale di domani, scaturisca la netta volontà della Città di Civitavecchia di andare nella direzione proposta dalla Regione e già sottoposta ai Comitati, per fare in modo come accade in molti comuni del Lazio, che l’interesse del privato che mira esclusivamente al valore dei dividendi per gli azionisti, non primeggi su di un servizio di vitale importanza che deve essere sempre e comunque assicurato a tutti.