Adsp, Gianni Moscherini: ”Sono a disposizione per il porto”
Authority, l’ex presidente si candida per traghettare lo scalo: “Se dovessero interpellarmi, sarei pronto a ricoprire un ruolo commissariale”.
CIVITAVECCHIA – Giovanni Moscherini rompe il silenzio e si candida a guidare di nuovo Molo Vespucci. O meglio, se qualcuno glielo proponesse, la sua risposta, per un ruolo da traghettatore temporaneo, gratuitamente e per meno di un anno, da puro servitore dello Stato come prevede la legge, sarebbe sicuramente positiva.
Del resto, in una situazione di estrema criticità e difficoltà come quella creatasi per l’Adsp guidata da Francesco Maria Di Majo, tra decine di contenziosi, bilancio praticamente in default, segretario generale dimissionario, a 3 mesi dalla scadenza del mandato del presidente, non sono molti i profili adeguati (e disponibili) per assumersi responsabilità enormi, sapendo già cosa fare e come farlo. Insomma, a meno di pensare ad altri mesi di stasi e stagnazione, per guadagnare tempo prezioso e far ripartire la complessa macchina del sistema portuale di Roma e del Lazio, la sensazione – che con il passare delle ore sta diventando una certezza tra gli operatori dello scalo e autorevolissimi personaggi della portualità e dello shipping non solo nazionale ma anche internazionale – è che serva la lucida follia di qualcuno che quel ruolo lo ha già ricoperto con innegabili risultati, riconosciuti a livello mondiale. Quel qualcuno si chiama appunto Giovanni (per tutti Gianni) Moscherini. Che con i suoi pregi e i suoi difetti appare come il traghettatore ideale per Civitavecchia.
“In questi anni non ho mai parlato per non creare ancora più problemi di quelli che oggettivamente sono evidenti – ha spiegato l’ex numero uno dell’Authority – certo è che dal punto di vista strettamente operativo e di trasporti siamo messi molto male. In pochi anni abbiamo assistito alla caduta dei traffici e dell’immagine di un porto che avevo costruito insieme ad una squadra meravigliosa, creando occupazione, facendolo diventare il porto di Roma sotto un’unica Authority insieme a Fiumicino e Gaeta e conquistando il primato delle crociere nel Mediterraneo: c’era disegno ben preciso che guardava al futuro e dopo i passeggeri, alle merci”.
Secondo Moscherini la colpa della situazione di crisi attuale non è da attribuire solo e soltanto all’emergenza Covid19 che ha invece “peggiorato una situazione già complicata. Il percorso in atto da anni – ha infatti ribadito – lasciava presagire nubi pesanti sul futuro. Oggi il porto non è più un porto, è vuoto. Ci sono cinque grandi navi da crociere ferme, e le Autostrade del Mare che sono in ripresa. niente più. Il settore commerciale era già in sofferenza prima: non può valere il motto “mors tua vita mea”, serve fare sistema. E in quest’ottica, ad esempio, non ha avuto senso dare vita alla “guerra delle banchine”, rischiando anche di perdere una società come la Cfft: questo è stato l’emblema di quella che è la politica portuale del momento”.
Moscherini è chiaro: i cali registrati nella “politica gestionale, nei traffici, nell’immagine del porto – ha spiegato – ci hanno portato alla crisi attuale. In questo contesto avrei preferito non ci fossero sbalzi di questo livello a fine mandato (riferendosi alle dimissioni del segretario generale Roberta Macii ndr) . Che senso ha regolare i conti, personali o meno, in questo modo quando si è ormai agli sgoccioli? In un momento in cui, peraltro, la tenuta finanziaria dell’ente sembra essersi aggravata ulteriormente”. In un quadro compromesso come quello descritto da Moscherini, però, una qualche possibilità di uscita esiste, intervenendo nella logistica e offrendo il meglio delle proprie potenzialità per attrarre investitori e traffici.
“Civitavecchia ha tutte le carte in regola – ha aggiunto l’ex presidente di Molo Vespucci – per ricostruire un tessuto armonico competitivo, per rimettere ogni cosa al suo posto, intervenendo però su tutti i settori. E ci vuole qualcuno che rimetta in sesto la situazione”. E questo qualcuno potrebbe essere proprio lui. Anche gratuitamente, considerati i limiti di legge. “Sono stato soltanto apparentemente lontano – ha confermato Moscherini – nella mia vita ho avuto solo un figlio e questo è il porto di Civitavecchia che, insieme ad una squadra meravigliosa, abbiamo reso miracoloso rispetto a quello che era nel passato. Se mi chiedessero di mettermi a disposizione attraverso un ruolo commissariale lo farei, per il bene di Civitavecchia, dei giovani e per creare un nuovo polo logistico. Le idee ed i progetti da sviluppare – ha concluso – sono già ben fissi nella mia mente. Io sono pronto”.,
Civonline