Il delegato alle infrastrutture: “Chi rappresenta il territorio si attivi subito nelle varie sedi, i giochi sono aperti”
Notizia dei giorni scorsi la bocciatura, da parte del Ministero dell’Ambiente, del progetto di ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino, per circa 1300 ettari di superficie, presentato da ADR (Aeroporti di Roma). Le prime cartografie con il progetto di un vero e proprio raddoppio dello scalo risalgono a circa dieci anni fa e prevedevano l’estensione a nord dell’attuale sedime aeroportuale, di cui parte ricadente all’interno della Riserva naturale statale del Litorale Romano.
La commissione VIA-VAS presso il Ministero dell’Ambiente ha espresso parere negativo, in quanto le opere previste andavano a impattare profondamente sul territorio e quindi sono state considerate incompatibili con la Riserva naturale.
“Questa situazione – afferma Fabio Belli, delegato alle infrastrutture di Ance Viterbo – che a prima vista può sembrare che interessi soltanto lo scalo principale del Lazio e il Comune di Fiumicino, coinvolge in modo determinante anche l’attuale aeroporto militare ‘Tommaso Fabbri’ di Viterbo. Infatti, l’impossibilità di ampliare Fiumicino, il recente decreto ministeriale che impone all’aeroporto di Ciampino una drastica riduzione dei voli giornalieri, nonché la crescita esponenziale del numero di passeggeri e merci, fattore emerso nella recente conferenza nazionale sul trasporto aereo, impongono la necessità di individuare un terzo scalo del Lazio”.
“A tal fine – continua Belli – è stato interpellato l’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), che si dovrà pronunciare basandosi su una serie di elementi tecnici del sito, quali l’assenza di ostacoli orografici, le ottimali condizioni meteorologiche nel corso dell’anno, l’ottimizzazione delle percorrenze ecc. Parametri questi già valutati anni fa dallo stesso Enac, il quale mettendo a confronto i dati riferiti ai possibili siti (Frosinone, Latina, Viterbo), si espresse per quest’ultimo. Un fatto che potrebbe far presagire una riconferma”.
“A luglio 2019 – conclude – il Comune di Viterbo, per mano del vice sindaco Enrico Maria Contardo, ha scritto a Enac e Ministero Infrastrutture e Trasporti, chiedendo di inserire l’aeroporto di Viterbo nel piano nazionale del trasporto aereo e iniziando così un nuovo cammino dopo anni di stasi. Ora, viste le recenti evoluzioni, che fino a poco tempo fa sembravano inimmaginabili, tutto ciò impone a chi rappresenta il territorio viterbese nelle varie istituzioni di attivarsi al più presto per costituire il Patto territoriale presso il Mit, di cui non c’è ancora traccia, al fine di realizzare questa importante infrastruttura. L’aeroporto di Viterbo, oltretutto, farebbe da traino per la realizzazione dei ‘famosi’ collegamenti tra la Tuscia e Roma, come il raddoppio della Cassia e della ferrovia. I giochi sono iniziati e aperti: Ance è disponibile a fare la propria parte. Per i rappresentanti del territorio, vista la situazione estremamente favorevole, non ci sono più scuse per un insuccesso”.
UFFICIO STAMPA
ANCE VITERBO