“Il presidente dell’Università Agraria ci ha degnato di una lunga risposta: non ce ne sentiamo particolarmente onorati, anche perché è un presidente pro tempore e alla fine del suo stesso incarico e di ogni carriera politica. Lo si capisce dal giudizio, davvero unanime, che il Consiglio comunale, anche durante l’ultima seduta, ha espresso nei confronti della guida dell’ente: un giudizio severissimo, che va ad aggiungersi alle dimissioni dei cinque consiglieri dell’Agraria. Ciò che probabilmente De Paolis non aveva però capito (forse ci saremo spiegati male) è che non ci interessava in alcuna maniera una polemica con lui, ma far sì che la città potesse avere delle risposte su alcuni problemi. Approfittiamo della sua ritrovata loquacità per riproporre sotto forma di domanda le obiezioni sollevate dai cinque consiglieri nelle motivazioni delle loro dimissioni, che sono le seguenti (così come riportate dai media locali):
1. E’ vero che alla data del 27/12/2020 gli stipendi ai dipendenti dell’Università Agraria non erano stati ancora corrisposti, e che solo a seguito delle rimostranze dei dipendenti si è provveduto a pagare gli stipendi che altrimenti sarebbero stati pagati dopo il 6 gennaio dato che la ditta che fa le buste paga è in ferie?
2. E’ vero che siamo l’unica Università Agraria che in campagna ha le vasche per l’abbeveraggio degli animali fatte in acciaio, acquistate presso la ditta del parente di un assessore? Che l’agraria ha stipendiato (forse ancora lo fa) come dipendente uno stretto parente di un assessore? Che molti collaboratori esterni dell’ente, scelti per chiamata diretta, sono parenti di un altro assessore?
3. E’ vero che un consigliere che sostiene la sua maggioranza percepisce un’indennità per “lavorare” quando è assente il personale di ruolo, e che tutti (o quasi) i componenti della maggioranza ricevono, a vario titolo, delle indennità mensili senza rendicontare il proprio operato?
4. E’ vero che lei si reca frequentemente in banca per prelevare somme dal conto corrente dell’Università Agraria per presunti “rimborsi spese” che rendiconta soltanto in un secondo momento?
5. E’ vero che durante il primo lockdown, in palese violazione dei vari DPCM, lei ha dichiarato di essersi recato in Toscana per incontrare un consulente dell’Agraria e che tale evento è stato oggetto di sua richiesta di rimborso spese? Visto che nei suo frequenti spostamenti a spese dell’Università Agraria per trasferte varie a Grosseto lei non ha mai esibito lo scontrino di un pedaggio autostradale, ci spiega come ha raggiunto il capoluogo toscano considerando che le uniche due strade percorribili (sia l’Aurelia che la SR 74) prevedono il pagamento di pedaggi autostradali?
6. E’ vero che il bilancio consuntivo 2019 così come quello di previsione 2020 non sono stati mai predisposti? E allora, sulla base di quale documentazione contabile (avvalorata dalla firma del revisore dei conti) lei può asserire di aver risanato finanziariamente l’Università Agraria?
7. Ad oggi, non essendo ancora stati cooptati i consiglieri dimissionari, il suo risulta o meno un ente inesistente in base alla sentenza cassazione civile n. 1756 del 18/5/1976?
8. E’ vero o no che state illegittimamente operando in regime di prorogatio, anche in materia di straordinaria amministrazione, benché il mandato elettorale sia scaduto il 20 aprile 2020? 9. Ed è vero o no che c’è chi sta percependo indennità di carica superiori a quelle previste dallo statuto?
10. Per ultimo, quando pensa finalmente di liberare la città da questa cappa ed indire le elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Università Agraria?
C’è inoltre un ultimo inquietante aspetto, visto che ha tanta voglia di parlare, che il presidente Daniele De Paolis potrebbe chiarire. E cioè quello sollevato da un articolo di stampa pubblicato da Etruria news in data 11 giugno scorso nel quale la condotta del De Paolis è descritta in maniera tutt’altro che positiva, come vuol far intendere nel suo articolo. Ci faccia sapere”.
Questo quanto dichiara il consigliere comunale Pasquale Marino.