Agraria Tarquinia, il candidato presidente Leoncelli sul turismo: “Prioritarie la riapertura del campeggio, la valorizzazione del centro aziendale, delle aree archeologiche e della rete dei sentieri”
L’Università Agraria di Tarquinia, con oltre 6mila e 200 ettari di proprietà collettiva, tra terre agricole e boschi, deve fare da volano per il turismo balenare, culturale, ambientale ed enogastronomico. “Diventa fondamentale far conoscere le tante sfaccettature dei terreni amministrati dall’Ente – sottolinea il candidato presidente Maurizio Leoncelli -. E lo è ancora di più attuare programmi di rilancio di tutti questi ambiti. Una delle criticità maggiori è il campeggio, che ospitava ogni estate migliaia di turisti dando lavoro a tante famiglie tarquiniesi e fruttando all’Ente oltre 200mila euro annui. Chiusa da anni la struttura è in totale stato di abbandono, con casette andate all’asta, la pineta nell’incuria e ammalata di blastofago e stabili deteriorati. Il danno economico per l’Università Agraria, per i mancati incassi, è rilevante. Noi ci prendiamo fin da subito l’impegno di riaprire il campeggio e valorizzarlo come merita. In ambito archeologico, l’esempio più chiaro è il Pian della Civita, con l’Ara della Regina e i resti della città etrusco-romana che devono essere valorizzati coinvolgendo università italiane e straniere in eventi di promozione e nuove campagne di scavo. Una fitta rete di sentieri può fungere da traino per lo sviluppo del turismo equestre, il cicloturismo, il trekking e i cammini. L’enogastronomia è una delle nuove frontiere del turismo e questo settore non può non passare dalla valorizzazione del centro aziendale della Roccaccia, dalla creazione di un modello di vendita diretta, e dal coinvolgimento delle imprese locali in pacchetti turistici che facciano scoprire le eccellenze agroalimentari del territorio tarquiniese”.