7 ottobre 2017 ore 16,30.
Dopo quasi tre anni dal suo inizio, vengono presentati i primi risultati derivanti dal progetto di studio intrapreso presso la Necropoli della Banditaccia a Cerveteri e avente come scopo la comprensione della tecnica e dei materiali pittorici utilizzati nei sepolcri dell’antica Caere.
Oltre alle ben note tecniche di indagine scientifica applicate ai Beni Culturali e che hanno visto il loro uso a Cerveteri quali la fluorescenza ultravioletta, la spettroscopia Raman e la riflettografia infrarossa, è stata applicata anche una nuova tecnica che consente una maggior chiarezza nel riconoscere i residui di disegno presenti sul supporto ma non visibili ad occhio. Grazie a questa nuova tecnica è stato possibile riconoscere tracce di disegno che si pensavano perdute e ampliare conoscenze già acquisite: risultati incoraggianti per il proseguimento degli studi sono stati ottenuti nella Tomba Mengarelli e nella Tomba del Triclinio.
Le ricerche condotte fino ad oggi hanno coperto un periodo di tempo di circa quattrocento anni per valutare l’evoluzione della conoscenza pittorica da parte degli abitanti di Caere (dalla Tomba della Nave datata alla fine del VII sec. fino alla Tomba del Triclinio del terzo quarto del IV sec.).
I dati fino ad ora acquisiti e catalogati vogliono essere uno spunto per un futuro approfondimento sulla civiltà artistica ceretana.