Tutto esaurito ieri sera alla Cittadella della Musica di Civitavecchia per l’evento organizzato da Tirreno Power sul tema della trasformazione, in occasione dei vent’anni della Società.
CIVITAVECCHIA – Sul palco dello storico ospedale, divenuto epicentro degli eventi culturali della città, si sono confrontate personalità istituzionali, delle imprese della cultura e della formazione. L’evento di ieri sera poggiava su due parole chiave, Raccontare – Evolvere e fa parte di una serie di eventi che Tirreno Power sta proponendo sui territori in cui è presente e che in questa occasione è stato realizzato con il Premio Strega e la Fondazione Bellonci.
Tre ore di dialoghi che hanno portato in dote ai partecipanti una visione profonda dei molteplici aspetti di una trasformazione culturale che è nel contempo conseguenza e causa di cambiamenti sociali importanti.
Ad aprire la serata il direttore generale di Tirreno Power Fabrizio Allegra e il Sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco che ha sottolineato l’impegno della città fortemente orientata allo sviluppo puntando sulla cultura. Ne è testimonianza proprio il luogo che ospitava l’incontro convertito dal Comune ad ospitare i molteplici eventi che si svolgono sul territorio. Allegra nel suo intervento di benvenuto ha messo in evidenza l’intento della serata che ha indagato la complessità del mondo contemporaneo producendo una riflessione attraverso elementi condivisi, come la nostra cultura e la bellezza della nostra letteratura.
Il confronto è partito dallo stimolo di una riflessione di Chiara Tagliaferri che ha voluto riconoscere la bellezza della città che prima di ieri, come tanti, conosceva solo come luogo di transito per isole piene di sole, dedicandole un appassionato riconoscimento del suo valore culturale proprio per la capacità di essere crocevia di tante relazioni diverse.
Sul palco della Cittadella si sono poi confrontati sul tema della cultura e della trasformazione del territorio, guidati dalla giornalista Daria Geggi, Fabrizio Allegra, Mons. Gianrico Ruzza vescovo di Civitavecchia, Cristiano Dionisi presidente di Unindustria Civitavecchia, Giovanni Solimine, presidente della Fondazione “Maria e Goffredo Bellonci”, Raffaele Saladino professore dell’Università degli Studi della Tuscia.
Ne è risultato un confronto franco da prospettive diverse in cui gli elementi fondamentali si possono riassumere su due temi principali: la necessità di rendere fruibile la cultura in modo semplice e coerente con le diverse esigenze e aspirazioni delle generazioni e le opportunità generate dalla collaborazione tra imprese e istituzioni che possono condividere l’impegno per sostenere le attività culturali del territorio.
Ciascuno ha portato le sue esperienze, tra cui l’invito di Saladino a partecipare da ascoltatori alle lezioni della sua Università, perché la cultura può uscire anche dal percorso accademico, e poi Solimine che ha evidenziato come il prestigioso Premio Strega nasca da una visione e da un impegno di grandi imprenditori. Dionisi ha presentato una serie di iniziative di formazione che la sua organizzazione ha avviato sul territorio proprio con una forte sinergia tra industria e istituzioni. Un impegno in cui Tirreno Power è protagonista, come ha ricordato Allegra, con le sue attività riunite sotto il nome de L’energia delle competenze, che ha permesso di avviare iniziative concrete anche sul territorio di Civitavecchia sia con scuole secondarie, sia con l’Università della Tuscia.
La seconda parte dell’evento ha visto la lettura da parte degli autori del Premio Strega di storie, di fantasia o su fatti reali, incentrate sempre sul tema della trasformazione. Sul palco hanno prima letto e poi si sono confrontati sulle loro composizioni, incalzati da Chiara Tagliaferri, gli autori Nadia Terranova, Daniele Mencarelli, Teresa Ciabatti e Edoardo Nesi.
Un confronto che subito, per la fluidità delle parole, si è trasformato in un salotto letterario che ha intrecciato storie personali, letteratura, visioni dell’evoluzione sociale e metafore sul futuro. Un dialogo da cui è emerso in tutta la sua potenza l’arricchimento portato dalle diversità culturali del Paese che sono da sempre un valore e uno stimolo straordinario. Il tema della propria terra è emerso spontaneo. Le parole usate per raccontare la trasformazione hanno preso percorsi individuali, sul terreno delle proprie storie ed esperienze, plasmate dalle diversità dei rispettivi territori, con sguardi coerenti ma spesso divergenti proprio perché le origini e i contesti sociali cambiano in modo sostanziale le prospettive e influenzano le percezioni.
Il prossimo incontro dedicato alla trasformazione continua si svolgerà in autunno a Napoli.