Allumiere, per il Frantoio è l’anno del riscatto

Frantoio

Macinati circa 1.800 quintali di olive in 25 giornate di apertura.

E’ l’anno del riscatto per l’olivicoltura allumierasca. Dopo anni di polemiche, a smontare le chiacchiere sono i dati. Macinati circa 1.800 quintali di olive in 25 giornate di apertura. Si registra così una stagione decisamente positiva per il frantoio di Allumiere, con un incasso di circa 30mila euro. Bilancio che si chiude in attivo anche se si contano i 3mila euro investiti nella manutenzione straordinaria e i 25mila euro spesi in utenze e personale.
Un successo possibile grazie all’impegno dell’Università Agraria di Allumiere. “La nostra amministrazione ha deciso di puntare sul frantoio” ha spiegato il vicepresidente dell’Università Agraria Daniele Cimaroli, in qualità di delegato al frantoio, tracciando un bilancio dell’attività, e aggiungendo come la struttura sia stata “troppo spesso oggetto di polemiche per la scarsa efficienza e produttività”.
Risultati alla mano ora si guarda al futuro, con nuovi obiettivi. “Possiamo fare meglio  – continua il vicepresidente – anche se ci riteniamo molto soddisfatti di questo inizio. Alla gestione del frantoio hanno lavorato 7 persone, coordinate dal veterano Vincenzo De Angelis. Ci tengo a ringraziare anche tutti i membri dell’amministrazione dell’Università Agraria e l’assessore Paolo Travagliati. Siamo convinti che una buona gestione ed un efficace potenziamento del frantoio possa essere un servizio essenziale per gli olivicoltori locali”.
Gli olivicoltori infatti se prima erano costretti a spostarsi per la molitura delle olive, con ripercussioni anche sulla qualità dell’olio, possono ora puntare sul territorio.