Un file criptato del Magistrato Svizzero sarebbe invece in mano agli avvocati della Fondazione. L’ex responsabile economico Pd non ha dubbi.
“Un file criptato con le verità del truffatore Larini in mano agli avvocati della Fondazione è l’ultima inquietante notizia dello scandalo Fondazione: credo che dovrebbero consegnarlo alla Procura immediatamente e non tenerselo per leggerlo prima.
Se le indiscrezioni sul Messaggero di oggi saranno confermate, l’atteggiamento della Fondazione è l’ennesimo tentativo di tenere la Procura fuori da questa faccenda, avviato con la decisione di non presentare denuncia per la truffa a Civitavecchia, malgrado tutti i personaggi siano legati a Civitavecchia, malgrado Larini stesso fu qui osannato ospite d’onore e malgrado i contratti furono firmati a Civitavecchia.
Finora la Fondazione ha mantenuto contatti con la Magistratura solo in Svizzera, dove si è costituita come vittima della truffa e il file farebbe parte di quel procedimento.
E il mio commento dei fatti di cronaca sulla Fondazione finisce qui: ho più a cuore i soldi dei civitavecchiesi che non le vicende giudiziarie della Cariciv.
Aver bruciato 14,5 milioni di capitale in tre anni, di cui 3.6 in una Tv senza futuro e aver investito in Svizzera fuori dal circuito bancario, affidando più di un terzo del capitale ad un unico soggetto contro le regole del Mef è un altro aspetto di questa gestione, da “giochiamo a Gekko” o giochiamo a “Silvio” di qualcuno che aveva confuso via Centocelle con Wall street o con Arcore.
Questi due fatti sono accaduti sotto Cacciaglia prima presidente, poi segretario poi direttore ed infine di nuovo presidente, ma sempre primo responsabile della gestione dell’ente e del suo pessimo andamento. E questo per ribattere allo stesso Cacciaglia tanto ingenuo da essere ritenuto “neo eletto” dagli intervistatori del Sole 24 ore, ma così accorto da non rivelare al giornale il nome del “broker nostrano” che propose l’affare”.
Così Fabio Angeloni, esponente Pd.