“Presenteremo una interrogazione sulla realizzazione dell’impianto di biometano ad Anzio, per sapere se nell’iter siano state rispettate tutte le norme vigenti. Questa la storia: a maggio del 2012 la Regione delibera l’autorizzazione per l’apertura di un impianto di termovalorizzazione attraverso fanghi industriali ad Anzio. Nei mesi precedenti, però, la stessa Regione aveva approvato un decreto nel quale veniva indicato che tali centri non potessero essere realizzati nei pressi di zone abitate, scuole e punti sensibili. Nello specifico, il sito in questione si trova in un’area industriale, nelle cui vicinanze insistono il plesso scolastico di via Cipriani, abitazioni sparse, e centri abitati a meno di mille metri. Successivamente, nel 2015 la società ha chiesto una nuova autorizzazione alla Regione, che l’ha poi concessa derubricando quella precedente, per realizzare non più un impianto di termovalorizzazione ma uno per la produzione di metano attraverso rifiuti domestici. Arriviamo allo scorso anno: il consiglio comunale ha approvato un atto di indirizzo, a seguito del quale il Sindaco ha chiesto alla Regione risposte, al fine di comprendere se quella licenza potesse essere concessa, e allo stesso tempo è stata chiesta la sospensione dei lavori in autotutela. Il mese scorso, sempre l’aula consiliare del Comune ha votato una mozione, per chiedere alla Regione se siano state rispettate le regole (sulla base del decreto del 2012-aspetti territoriali), anche perché non meno di tre mesi fa la Regione ha dato parere contrario per l’apertura di un centro di stoccaggio rifiuti ad Anzio, proprio in virtù del decreto del 2012. Nello stesso parere, la Regione motiva che ci sono case e punti sensibili nel raggio di mille metri. Quindi, perché per il sito di stoccaggio vale il decreto del 2012, mentre per l’altro impianto no? A fronte di tutto questo, con la nostra interrogazione chiediamo a Zingaretti di prendere una posizione chiara: noi, nel merito, ribadiamo la contrarietà alla localizzazione prevista per quell’impianto. Se il decreto regionale 2012 prevede che tale sito non possa sorgere nelle vicinanze di centri abitati, case e scuole, tale regola vale per tutte queste tipologie di impianto. Quindi, il governatore ci dia risposte concrete e specifichi se siano state rispettate tutte le normative”. Lo dichiara il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio, candidato alle prossime regionali, Antonello Aurigemma