Con la Determinazione n. G08473 del 30 giugno 2022 e pubblicata nel BUR del 12 luglio la Direzione Ambiente della Regione Lazio ha espresso parere positivo ( alla Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 27 bis del D.Lgs 152/2006) per la realizzazione di un impianto di produzione di Biometano, in località Monna Felicita (zona industriale) Comune di Civitavecchia da 120.000 ton/annue. (In allegato il provvedimento)
E’ uno schiaffo alla città, è un progetto calato dall’alto, dimensionato 17 volte le nostre esigenze, contro ogni principio di economica circolare e di quella politica ambientale che ha i suoi fondamenti sulla conoscenza e sulla concertazione con i Territori.
Non è dato sapere come e dove verrà smaltito il biodigestato ( il prodotto di scarto del sistema ) e soprattutto non ci sono certezze definitive sul cattivo odore: la potenzialità dell’impianto e gli spazi ristretti di certo non possono rappresentare una garanzia.
La riduzione della taglia neppure è stata presa in considerazione nonostante fossero venute anche disponibilità in tal senso e rimane un’anomalia questo sovradimensionamento rispetto alle altre richieste regionali che ricordiamo essere: a Tivoli un biodigestore da 38.000 ton/annue, a Frosinone un biodigestore da 50.000 ton/annue, ad Anagni un biodigestore da 84.000 ton/annue, che non sono state autorizzati.
Ora a breve (max in un mese) seguira’ il provvedimento di autorizzazione.
Questo epilogo è proprio un’offesa grave ai civitavecchiesi.
Un impianto che non trova giustificazioni soprattutto per il suo sovradimensionamento e quindi per la l’enorme traffico di autocarri che provocherà e per la vicinanza al quartiere Aurelia.
Chi è quel “sano di mente” che poteva prevedere un impianto di queste dimensioni con le sue criticità in un contesto fortemente compromesso ambientalmente.
Questo epilogo smaschera i responsabili politici che si erano nascosti dietro la burocrazia (“E’ una questione tecnica” aveva tuonato l’assessore Valeriani). Bastava assicurare all’impianto di Civitavecchia lo stesso trattamento che subiranno le altre proposte degli impianti simili regionali, ossia che l’iter autorizzativo sarà vagliato anche negli EGATO (gli enti di governo dell’ATO approvati lunedì 11 ); bastava soprassedere di qualche giorno e sicuramente si sarebbe autorizzato un impianto più corrispondete alle esigenze del Territorio non la solita servitù ambientale con altri obiettivi.
Un’offesa, questa della maggioranza regionale PD-M5S, che si aggiunge all’altra ingiustizia degli USI Civici che da circa 6 anni subisce la collettività per colpa principalmente della Regione.
Vittorio PETRELLI
Lista civica il Buon Goveerno