A due giorni dall’uscita dei calendari da parte della segreteria della Fip, e che vedranno il Pyrgi Basket S. Severa giocare il campionato di serie D, il presidente Andrea Pierosara spiega i motivi della rinuncia, momentanea, alla C Silver. Un percorso meditato nel tempo e atto alla valorizzazione dei talenti che il Pyrgi ha nel proprio settore giovanile. Una categoria che dopo cinque anni viene abbandonata, ma solamente per ritornarci più agguerriti che mai.
“Quello che posso dire con orgoglio, dichiara il Presidente Andrea Pierosara, è che la C Silver non è stata la punta di diamante isolata del Pyrgi Basket. Abbiamo in questi anni pianificato, ampliato, strutturato e fatto crescere tutto il minibasket nelle sedi di Civitavecchia e S. Marinella, oltre ad un settore giovanile che si è consolidato ed è cresciuto, portando avanti e sviluppando tutte le categorie maschili. A questo va aggiunto, senza dimenticarlo, che per due anni c’è stata nella nostra società anche una serie C Femminile. Cinque anni indimenticabili e pieni di soddisfazioni per la prima squadra, sudore e caparbietà nell esserci nel modo più appropriato. È indimenticabile anche il primo derby con la Cestistica, una differenza di storia di 70 anni di storia che non ha inciso e che ci aveva visto trionfare, per altro contro una squadra che in quell’anno sarebbe stata promossa. Questo ha fatto sì che, oltre a far crescere il nostro vivaio in maniera esponenziale, si sia portata avanti anche la territorialità degli atleti. Sono rari i casi di giocatori/amici di Roma che hanno indossato la maglia del Pyrgi, e chi lo ha fatto è stato solo per il semplice piacere di giocare con noi. Il tempo poi ha evidenziato alcune problematiche che ci hanno destabilizzato a livello di rosa. I problemi di studio di alcuni, collegati al lavoro di altri, così come altre distrazioni personali e senza dimenticare i gravi infortuni di quattro o cinque atleti, che prevedono ancora tempi lunghi di recupero o la fine delle stesse carriere, che sommato il tutto ci hanno messo in serie difficoltà nella pianificazione e nello sviluppo della serie maggiore. La passata stagione abbiamo giocato un dignitosissimo campionato di serie C, salvandoci ai playout e onorandolo appieno fino al fischio della sirena dell’ultima gara, dimostrando così che potevamo benissimo onorare la categoria. Nella decisione di scendere di categoria ha inciso, da una parte il livello di roster di squadra e la conseguente giovane età della rosa, che catapultata in serie C forse non si sarebbe espressa nelle loro potenzialità, così come i costi esorbitanti per la C. Ho chiesto così, dopo una lunga riflessione, al presidente del Comitato Fip Lazio di poter giocare la serie D. Campionato dove possono esordire i sedicenni o i diciassettenni e crescere in maniera adeguata, e con costi minori di mantenimento. È un punto d’inizio, diciamo un anno zero, dove nelle piene potenzialità del settore giovanile cerchiamo le basi solide per il futuro. Preferisco creare un settore agonistico forte e che sia la pietra miliare per il futuro della prima squadra. Ho investito pesantemente quest’anno sul settore giovanile, under 13/16/18 e minibasket in todos, dove ho apportato delle modifiche qualitative con l’aggiunta di quattro allenatori grandi di età e di esperienza, con la presenza anche di un allenatore a livello nazionale che porteranno indubbiamente una maggiore qualità e disponibilità verso i ragazzi. I giovani al centro del progetto, questo voglio come baluardo per l’intera stagione, mostrato nell’evento di giugno alla Marina e che sarà consolidato sabato con la manifestazione “Settembre Sport” organizzato dal comune. Dove saremo l’unica presenza per il consorzio del basket e che mostreremo a chi vorrà avvicinarsi, utilizzando fino a consumarli i tre campi da gioco che saranno collocati per l’intera giornata sulla superficie della Marina. Il Pyrgi basket è più viva che mai, la nave ammiraglia che sembrava colpita dalla perdita della serie maggiore è solo in rifacimento per andare ancora più lontano. Con i nostri giovani alla guida. “