Asl Roma 4: Partono i seminari sui Disturbi cognitivi/Demenze
Terza edizione dei seminari per la costruzione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la gestione integrata socio-sanitaria del decadimento cognitivo/demenza.
La ASL Roma 4 è la struttura capofila per la formazione della Regione Lazio per i Disturbi cognitivi/Demenze ed ha avviato un piano di formazione nell’intero suo territorio per gli operatori (medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione, educatori professionali) coinvolti nella cura di queste patologie.
L’obiettivo è la costruzione di una rete (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale-PDTA) che coinvolga anche gli altri importanti ‘attori’ (Medici di medicina generale, RSA, Servizi sociali dei Comuni) nella prevenzione, cura, riabilitazione ed assistenza di queste complesse patologie.
Quest’anno a Civitavecchia l’evento formativo si terrà venerdì 17 novembre 2017 presso l’Aula Calamatta del Comune, dalle ore 9 alle ore 14.
Il responsabile scientifico dell’evento è il dott. Massimo Guido, Dirigente medico della ASL, Psichiatra e Coordinatore per i Disturbi cognitivi/Demenze.
Le Associazioni dei pazienti e dei familiari che si prendono carico e cura di queste difficili e dolorose patologie, fanno parte integrante della rete demenze.
La cittadinanza interessata può partecipare all’evento, con accesso libero, inviando prima dell’evento una mail a : massimo.guido@aslroma4.it oppure telefonando a :3289416716 /0696669825 .
Il rapporto dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità ( O.M.S.- aprile 2012) condiviso con l’Alzheimer’s Disease International (A.D.I.) ha invitato i Governi, la politica e tutte le parti interessate a considerare le Demenze “una priorità mondiale di salute pubblica”.
L’andamento demografico e l’innalzamento della vita media sono alla base dell’aumentata incidenza e prevalenza delle malattie croniche e, tra queste, le demenze rivestono un ruolo particolarmente importante dal punto di vista epidemiologico ed assistenziale.
Le Demenze rappresentano l’esito di una malattia che nella sua evoluzione si associa ad un alto grado di compromissione funzionale con conseguenze estremamente significative, umane, sociali e sanitarie, per il paziente e anche per le famiglie su cui grava un rilevantissimo carico assistenziale.
Demenza è un termine usato per descrivere diverse malattie cerebrali che comportano l’alterazione progressiva di alcune funzioni (memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento, personalità e comportamento) di severità tale da interferire con gli atti quotidiani della vita. La demenza non ha confini sociali, economici, etnici o geografici.
La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza (rappresenta il 50-60% di tutti i casi), ma esistono anche altre forme di demenza.
Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 rileva che ci sono nel mondo 46,8 milioni di persone affette da una forma di demenza(nel 2010 se ne stimavano 35 milioni), cifra destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni. I nuovi casi di demenza sono ogni anno oltre 9,9 milioni, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi.
Gli attuali costi economici e sociali della demenza ammontano a 818 miliardi di dollari e ci si aspetta che raggiungano 1000 miliardi di dollari in soli tre anni. I costi globali della demenza sono cresciuti del 35% rispetto ai 604 miliardi di dollari calcolati nel Rapporto Mondiale 2010. Questo significa che, se l’assistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742miliardi) e Google (368 miliardi).
In Italia si stima che1.241.000 persone siano affette da demenza ( diventeranno 1.600.000 nel 2030 e 2.270.000 nel 2050). I nuovi casi nel 2015 sono 269.000 e i costi ammontano a 37.6 miliardi di euro.
Gli studi e le proiezioni demografiche indicano una progressione aritmetica di queste patologie, fino a giungere nel 2051, per l’Italia, a 280 anziani per ogni 100 giovani (dati ISTAT); il 20% degli abitanti, pari a 12 milioni di residenti, ha più di 65 anni e i grandi vecchi (gli ultraottantenni) sono già oltre tre milioni ed in costante aumento.
Nella Regione Lazio si stimano circa 86000 persone (DCA Reg. Lazio n.448/2014) affette da una forma di Demenza e l’incidenza, per tutte le forme di Demenza, relativa alla popolazione residente ultrasessantacinquenne, è di 14200 nuovi casi all’anno; l’incidenza della malattia aumenta con l’età e pertanto, in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, il numero dei soggetti colpiti tende ad aumentare ogni anno (Report UVA 2012- LAZIOSANITA’-ASP).