Asl Roma 4: Un corso per l’accoglienza del neonato
Si è svolto a Civitavecchia un importante corso rivolto alle ostetriche, infermieri e ginecologi del percorso nascita della Asl Roma 4 “L’ASSISTENZA AL TRAVAGLIO E AL PARTO FISIOLOGICO E L’ACCOGLIENZA DEL NEONATO, CON ELEMENTI DI CARDIOTOCOGRAFIA E IDENTIFICAZIONE DELL’APPROPRIATEZZA DEL TAGLIO CESAREO”
I docenti erano il dott. Giuseppe Battagliarin, (ginecologo) la dott.ssa Roberta Spandrio (ostetrica) e la dott.ssa Gianna Bestetti (psicologa) ed hanno presentato un programma ricco di contenuti interessanti per un approccio sempre più attento ad un momento così delicato ed unico come quello della nascita di un figlio. Negli ultimi anni in molti ospedali sono state riprese in considerazione le modalità dell’organizzazione ed erogazione dell’assistenza alla madre, durante il parto ed inpuerperio, al neonato e alla famiglia, in modo da privilegiare la promozione della loro salute e del loro benessere, garantendo al tempo stesso il massimo della sicurezza possibile.
Si assiste quindi ad una nuova ottica relativa al “percorso nascita”, in direzione di maggior garanzia della fisiologia degli eventi legati al parto e al puerperio e diun più facilitato sviluppo della relazione madre-neonato-famiglia.
Il Dott. Battagliarin ha spiegato che il corso ha avuto la funzione di dare gli strumenti di lettura per separare i due percorsi assistenziali in modo appropriato: quello a basso rischio ostetrico dove la madre viene accompagnata nel percorso dall’ostetrica, e quello a rischio aumentato, dove la madre viene guidata nel percorso da una ostetrica e da un medico. Il Dott. Battagliarini ha avuto modo di conoscere la storia e tutti i membri dell’equipe del Percorso Nascita dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia, riscontrando come, l’unità operativa può garantire un trattamento personalizzato alla famiglia, pur garantendo un livello di sicurezza adeguato ( medici di guardia, infermieri e strumentisti per affrontare le emergenze) attuando una linea attenta al rispetto della fisiologia che porta al contenimento del taglio cesareo e all’ovviare tutta una serie di complicanze che possono essere evitate quando la fisiologia del parto viene rispettata.
Tra gli argomenti del corso è stato dedicato molto spazio alla valutazione delle condizioni emotive della donna, della coppia, in relazione alla storia personale,al decorso della gravidanza, alle aspettative personali, all’influenza e alle ricadute delle modalità comunicative sul vissuto delle donne e delle coppie; alla gestione della fase prodromica del travaglio: come gestire il dolore nei prodromi e come comunicare durante la fase prodromica. Inoltre è stato trattato ampiamente l’argomento sull’’accoglienza in ospedale e le modalita’ di comunicazione in accettazione: le ansie e le paure piu’ frequenti che portano ad accessi in pronto soccorso e il rinvio a domicilio “protetto”. Una particolare attenzione è stata data alla comunicazione con la donna in travaglio, alle strategie per poter comunicare al meglio, per ascoltare e farsi ascoltare e su quanto, quando come “spiegare” cosa accade, con una spiccata sensibilità al tema del comunicare “qualcosa che non va” come ad esempio il dover comunicare la necessità di interventi o la sofferenza del bambino. Dal punto di vista “medico” il corso ha approfondito le tematiche relative al parto naturale (come l’analisi delle posizioni materne; il parto nelle posizioni libere; l’uso della postura nelle disarmonie del periodo espulsivo; le caratteristiche del dolore in periodo espulsivo e suo contenimento attraverso metodi non farmacologico; la protezione del perineo e la comunicazione in periodo espulsivo), e quelle relative all’ appropriatezza de taglio cesareo. La responsabile scientifica del corso è stata la dott.ssa Patrizia Motta responsabile della UOC Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale San paolo di Civitavecchia.