Aspettando il verde che non c’è
Siamo tornati nei parchi cittadini, tra monnezza, sbandanti e drogati. La situazione è tragica.
Quella del verde, che meglio dei parchi pubblici è una battaglia che stiamo portando avanti ormai da tre anni. Dopo gli annunci (basta guardare il programma dell’attuale maggioranza), dopo il tecnico per prendere in mano le redini della macchina amministrativa, del cambio di passo nella gestione dei parchi pubblici neppure l’ombra. Di verde ne è rimasto veramente poco, con i parchi cittadini che assomigliano più a vere e proprie discariche che luoghi dove trascorrere del tempo all’aria aperta. Terra di nessuno, in possesso dei soliti sbandati di turno che ne hanno fatto la base operativa. Verrebbe da chiedersi come mai Palazzo del Pincio, così ligio nello scovare i trasgressori con il targa sistem, non utilizzi la Polizia locale per dare una ripulita, ad esempio, al parco della Resistenza dove regnano incontrastati orde di sbandati di ogni nazionalità. Gli annunciati interventi di Enel, con tanto di foto commemorativa, ancora non si sono visti, come del resto delle tante associazioni ambientaliste locali improvvisamente sparite dopo l’avvento dei cinque stelle al Pincio. Insomma nessun intervento, come del resto su tutta la gestione della cura urbana. Un bel biglietto da visita per la città, ma che dimostra anche l’incompetenza di chi siede nelle stanze dei bottoni. Va bene che non ci sono i soldi, va bene che la colpa è sempre del passato, ma pulire i parchi e quei pochi spazi verdi presenti in città, con l’ex Città pulita che vanta un organigramma da record, è opera impossibile, che necessita studi approfonditi? Se in tre anni e più su questo fronte, ma non solo, si è prodotto il nulla, a cosa serve un assessorato specifico? L’ispirazione ambientalista, in tutta onestà è veramente difficile da rinvenire. Pora Citavecchia.