Assassini seriali. Cayetano Santos Godino, detto il piccolo orecchiuto (4^ parte)

(segue dalla scorsa edizione)

Confessando poi agli investigatori, della volontà di sincerarsi se il chiodo fosse rimasto ancora conficcato nel cranio del bambino, lasciando trapelare dalle sue parole gli orridi fatti e quindi arrestato per questo.

Agli inquirenti, ammise di aver commesso quattro omicidi e numerosi altri tentati. Fu preliminarmente dichiarato malato di mente e rinchiuso in un ospizio. Solo successivamente, correva l’anno 1923, fu trasferito nel carcere “Fin del Mundo”, che solo dal nome, sembra essere tutto un programma, per poi morire nel 1944. Una curiosità, anche se certamente macabra: sepolto dopo la sua morte nel cimitero circostante il carcere, alla sua riesumazione, le ossa erano misteriosamente sparite.

Bene, siamo giunti al termine di una delle tante storie che per una mente umana normale e soprattutto sana, appaiono impensabili, incomprensibili e quanto mai, assolutamente ingiustificabili.

Vero è che Cayetano Santos Godino, può avere trascorso la sua primissima infanzia, tormentata e con un padre duro ed assente, poiché malato e dedito all’alcol, ma altrettanto vero è, che molti altri giovani, specie in quelle epoche ed in luoghi simili, figli anch’essi di immigrati o di genitori poveri e malati, da adolescenti ed adulti non hanno sviluppato psicopatie che comunque li hanno poi condotti ad una carriera criminale.

Godino, può essere classificato quale serial killer organizzato, in quanto, seppur con apparente semplicità e non molta intelligenza, sapeva comunque approfittare dei genitori, sottraendo loro, ed impossessandosi dei loro piccolissimi bambini, per poi torturarli brutalmente e successivamente, ucciderli. Azioni queste, da intendersi pianificate nei loro dettagli, senza che per alcuni anni, fossero lasciati indizi e prove delle sue malefatte, pur compatibilmente, come detto poc’anzi, con le limitate conoscenze scientifiche dei tempi.

Le perverse e criminali azioni di Cayetano Santos Godino, possono trovare una prima plausibile giustificazione, nella presenza di possibili ed importanti malattie mentali, come ad esempio la schizofrenia, tanto che inizialmente, dopo la sua cattura, venne dichiarato malato di mente.

Altre motivazioni del suo agire, possono certamente essere compatibili al genere di serial killer edonistici e  dominatori, i quali uccidono con assoluta mancanza di empatia e con il solo prevalente scopo di trovare piacere nel farlo, anche torturando e  violentando le loro vittime, mossi semplicemente da sadismo, come pure al fine di esercitare potere sulle proprie vittime, contribuendo in questo modo, al rafforzamento della propria stima di sé nel senso della propria forza fisica e mentale. Quest’ultimo comportamento, inteso, sia consciamente che inconsciamente, quale compenso per eventuali abusi subiti dal criminale nell’infanzia, così  come effettivamente è accaduto a Godino, il quale, subendo violenze varie, veniva anche percosso più volte dal proprio genitore.

Di fatto, il serial killer in esame, come già accennato, non era molto scaltro, ma sembra riuscisse ad attirare le  sue vittime, semplicemente a causa del suo aspetto piuttosto ridicolo, utilizzando delle caramelle, ed approfittando della conoscenza con i loro genitori, con la possibile, quanto mai assurda intenzione di giocare con quei poveri bimbi, così come faceva, nella primissima sua infanzia, con i piccoli animaletti, sino a che stanco di essi, non decideva di togliere loro la vita.

(fine)