Assassini seriali. Edmund Emil Kemper III (5^ parte)
(continua dall’edizione precedente)
Si dice che le cose, non vengano mai a caso. E’ proprio in occasione di un incidente avuto con la moto che con i soldi ricevuti in risarcimento, Ed acquista una vettura, ancora una volta, simile a quelle in dotazione alla polizia e sulla quale appone le anche l’effige adesiva dell’Università. Dotando l’auto di varie attrezzature, compreso un apparato RTX VHF, mediante il quale riusciva ad intercettare comunicazioni diverse, tra le quali anche quelle della polizia, venendo in tal modo a conoscenza di ogni loro azione e di tutti i loro spostamenti.
E’ tra il mese di maggio del 1972 ed il febbraio del 1973, che mette in pratica ciò che aveva premeditato, preparato e studiato per lungo tempo: uccide 6 giovanissime ragazze, poi la mamma ed un’amica di questa.
Inizia a dare una serie di passaggi agli autostoppisti, indistintamente ragazzi e ragazze che si muovevano in lungo ed in largo sulle strade della regione, studiando durante i tragitti, sia loro che il territorio, continuando nel fervore della sua attività di programmazione di prossimo uccisore seriale, perfezionandosi sempre di più, osservando con scrupolosità e meticolosità, prendendo attentamente nota di tutti i luoghi che in futuro gli sarebbero potuti risultare più idonei alla commissione dei suoi crimini, come pure dei ragazzi trasportati, con i quali riusciva a migliorare sempre più la sua loquacità ed empatia, conquistando in poco tempo, la loro fiducia.
Passa il tempo e continua a studiare con assiduità e meticolosità persone e luoghi, dimostrando sempre più gentilezza e serietà, specie alle ragazze che gli chiedevano un passaggio, le quali, dopo poco, iniziavano a fidarsi ciecamente di lui, ignare che intanto Edmund continuava a “perfezionare” il mostro che era in lui, munendo la vettura di ulteriori dispositivi, quali arnesi vari ed armi, che in seguito, gli avrebbero consentito di mettere in atto il suo progetto criminale: quello di uccidere!
Dopo l’ennesima violenta e quanto mai, infuocata e furibonda lite con la mamma, Ed decide di allontanandosi da lei irritatissimo, proferendo ad alta voce, nel voltarle le spalle, la seguente frase, foriera di attuazione dei piani da lungo tempo meditati e programmati: “La prossima donna con cui avrò a che fare ci lascerà la pelle!”.
Sale sulla sua auto, gira la chiave sul cruscotto e mette in moto, iniziando così la sua corsa ed il suo peregrinare; carica le prime due autostoppiste che gli capitano a tiro, le trasporta sino ad uno di quei tanti luoghi isolati che aveva studiato ed annotato da tempo, uccidendole a pugnalate con brutalità estrema. Era esattamente il 7 maggio del 1972, quando ha inizio la carriera di serial killer di Edumund Kemper. Il suo riscatto con la famiglia e la società, ha avuto inizio, ha ucciso le sue prime due giovanissime vittime, Mary Ann Pesce e Anita Duchessa, entrambe di San Francisco.
Dopo aver trasportato i loro cadaveri a casa della madre, ne fotografa i corpi, taglia la testa ad entrambi e seziona il corpo di uno di essi. Poi, rinchiude i poveri resti in sacchi di plastica, che seppellirà sulle alture della zona, trasportando però macabramente le teste nel portabagagli dell’auto per alcuni giorni, gettandole di seguito in un dirupo.
(continua nella prossima edizione)