Assassini seriali. Gilles De Rais detto Barbablù (2^ parte)
(continua dalla edizione precedente)
Da adolescente, circa sette anni di età, sembra sia stato educato alle arti umanistiche, alla religione, alla letteratura greca e latina, di cui si trovò costretto anche a recitarne a memoria alcuni passi. Si racconta di lui, fosse uno studente brillante, che però non possedeva le doti della diplomazia e della politica, ma comunque portato alle arti militari e della guerra.
Venne tuttavia bollato sin da bambino, come un soggetto non portato alle subdole cospirazioni machiavelliche su cui si fondava la Francia del tempo.
Intanto, nell’ottobre del 1415, si fronteggiano l’esercito inglese e quello francese; conflitto che si concluse anche con l’uccisione di 11mila francesi che erano stati fatti prigionieri, con lo scopo prioritario da parte dell’Inghilterra, di non ritrovarseli in futuro, nuovamente quali avversari.
Tra le numerosissime vittime, molti erano i nomi dei nobili francesi, compreso quello, di tale Amaury De Craon, zio di De Rais, al quale succedettero nella morte nell’arco di pochi mesi e per motivi diversi, anche la madre Marie e poi il padre Guy, quet’ultimo ucciso da un cinghiale, durante una battuta di caccia.
Nonostante nel suo testamento il genitore Guy, avesse lasciato precise indicazioni affinché i suoi due figli Gilles e Rene, non venissero affidati alla famiglia della moglie, nel 1416, quando Gilles aveva soli 12 anni, i due ragazzi, vennero presi in carico dal tremendo, cinico e spregiudicato nonno materno, Jean De Creton, il quale era rimasto privo eredi.
La storia riporta del nonno Jean, che fosse uno scaltro politico rivoluzionario, abile tessitore di intrichi ed altrettanto scaltro manipolatore politico, che aveva quali fini prioritari, quelli del profitto e del guadagno, calpestando per questo, ogni cosa ed ogni persona, pur di raggiungere gli obiettivi prefissatisi, tanto che si dice di lui, che fosse il secondo uomo più ricco della Francia del tempo.
E’ così, che non può mancare l’influenza negativa del nonno De Creton, sui due bambini, che inizialmente erano stati istruiti alla religione cattolica, al rispetto ed alla morale, ora vengono addestrati dal nonno Jean, alla prepotenza, alla sopraffazione del prossimo, con particolare riferimento, alle discipline militari e della guerra.
A soli 13 anni, il tentativo di un matrimonio concordato dal nonno, con la figlia del Duca di Normandia, finalizzato solo ad aggiungere ricchezze alla ricchezza e, ad elevare la potenza del casato creando nuove alleanze di sangue, fu impedito dal Parlamento, ed un secondo tentativo, con la nipote del Duca della Borbogna, è andato anch’esso deserto.
Il giovane Gilles, fu poi costretto sempre dal nonno, a rapire la cugina Catherine Thouars, con la quale in seguito, nonostante varie vicissitudini, gongola a nozze, dopo che il nonno, riesce a far riconoscere il controverso matrimonio dalle autorità ecclesiastiche.
Il Barone Gilles De Rais, è divenuto Capitano dell’Esercito francese, poi Comandante dell’esercito reale francese e successivamente nominato Maresciallo di Francia.
Probabilmente, tutto questo è solo l’inizio, di quello che nel futuro di Gilles, scatenerà la sua perversione e le sue parafilie, conducendolo alla pedofilia più feroce e spietata, a torturare, sodomizzare ed uccidere, poveri ed indifesi bambini.
(continua nella prossima edizione)