Assassini seriali. Gilles De Rais detto Barbablù (6^ parte)

(continua dalla edizione precedente)

Dopo la morte, il suo corpo, fu sottratto alle fiamme, come promessogli precedentemente dal Vescovo del luogo e sepolto con il rito di Santa Romana Chiesa.

A questo punto, siamo come sempre giunti alle conclusioni ed alla ricostruzione del criminal profiling del nostro serial killer.

V’è certamente da premettere, che sono trascorsi quasi 600 anni dagli episodi che ho appena narrato e che come sempre, tra storia e leggenda, i fatti possono non essere totalmente corrispondenti alla realtà. Come detto, in quel periodo la Francia, era interessata da lunghe guerre, ma anche da lotte intestine tra vicini feudatari rivali tra di loro, pronti a mettere in cattiva luce, sia innanzi alle autorità civili, che a quelle militari, nonchè soprattutto innanzi a quelle ecclesiastiche, il nobile, al quale si voleva tentare di sottrarre i suoi beni e destituirlo da tutte le sue cariche e poteri.

Gli intrighi, le tessiture di tele in proposito, erano innumerevoli e certamente, quella di far passare per un eretico una persona, era il modo più certo e sicuro, per togliersi di mezzo il rivale scomodo e/o comunque, per privarlo di ogni suo bene.

Tuttavia, se almeno parte delle  vicende narrate corrispondono a verità, così come ritengo che sia, Gilles De Rais, si può definire un serial killer del genere organizzato, che con pause di raffreddamento più o meno lunghe nel tempo, premeditava e programmava con una certa meticolosità i suoi crimini, assicurandosi al contempo, collaboratori di fiducia e occultandone le prove. Infatti, utilizzava apposite stanze nascoste nei meandri del Castello, ove solo lui ed i suoi fedelissimi, avevano modo di accedere per torturare, sodomizzare ed uccidere i malcapitati bambini, facendone scomparire, una volta uccisi, i loro corpi, i quali venivano accuratamente bruciati e le loro ceneri cosparse nel fossato.

Motivato da più ragioni ed appartenenti a diverse categorie.

La categoria “edonistica”, è certamente la parte prevalente del soggetto in esame. Il quale, mosso da sadismo, prova piacere, anche sessuale, nel torturare e violentare le proprie vittime, mostrando totale indifferenza alle loro sofferenze.

La motivazione “dominatori”, è un’altra categoria che appartiene al De Rais. Ciò è palesato dal fatto che uno dei suoi scopi principali, era quello di esercitare potere sulle sue vittime, contribuendo in questo modo, al rafforzamento della propria stima di sé nel senso della propria forza fisica e morale. Comportamento questo, con ogni probabilità, riconducibile alla compensazione degli abusi subiti dall’omicida nell’infanzia, con particolare riferimento, al periodo in cui visse e fu educato duramente e ad un comportamento privo di empatia, dal nonno materno.

La motivazione dovuta al guadagno, è un altro elemento che non può certo mancare, che può essere attribuito a Gilles, facendo riferimento ai vari tentativi di contrarre matrimoni con ragazzine figlie di nobili feudatari.

Anche altre motivazioni, come quelle compatibili al genere dei visionari allucinati, potrebbero essere parte dell’indole del nostro criminale, tanto che egli sembra si sia dedicato alle pratiche magiche ed esoteriche, per le quali è stata decretata anche la sua condanna a morte.

(Fine)