Assassini seriali. I fratelli Harpe: Micajah “Big” e Wiley “Little” (1^ parte)
Anche in questo caso, un viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca di quelli che dagli studiosi, sono stati definiti, i primi serial killer d’America, almeno dalle notizie tramandate ad oggi, sempre tra storia e leggenda. Bene si, anzi no! In proposito, sono sempre più fermamente convinto, che qualcuno, prima di essi, magari molto tempo prima e del quale non si hanno più notizie, abbia comunque commesso altre analoghe efferate uccisioni seriali.
Ritengo necessario anche in questo caso, intraprendere un bel viaggio, poco meno di 6000 chilometri, circa 3230 miglia marine, indubbiamente, secondo le possibilità del tempo, percorsi via mare, attraversando l’Atlantico e sfiorando le Bermuda, non certo facile per l’epoca in cui si svolsero le vicende, allo scopo di raggiungere il Nuovo Mondo, o per meglio dire le Americhe e più precisamente, il sud-est di questo Continente. Sbarcando sulla costa della Carolina, per arrivare poi definitivamente in quelli che furono i selvaggi e sconosciuti territori del Tennessee, del Kentucky e dell’Illinois, ove imperversarono con le loro scorribande, commettendo una lunga serie di orridi delitti, i fratelli Harpe; Micajah “Big” e Wiley “Little”, nati rispettivamente in Scozia nel 1768 e nel 1770 da genitori emigrati successivamente, negli Stati Uniti.
Torniamo comunque, ancora per un momento al nostro ipotetico viaggio transoceanico, immaginando di partire dalla Scozia, per sbarcare in uno dei porti della Carolina, ma con una nave dell’epoca, che con ogni certezza, veniva mossa solamente dalla propulsione sviluppata dalle vele sotto la spinta della forza dei venti: giorni e giorni infiniti, di estenuante e difficile navigazione.
Già, perché nonostante l’avvento della macchina a vapore, i primi mercantili a propulsione mista, vela-vapore, avrebbero cominciato a solcare mari e fiumi, nel primo decennio del XIX secolo e solamente per pochissime centinaia di miglia, per poi lasciare il posto, solo alcuni anni dopo, unicamente alla propulsione a vapore, che ora riusciva a muovere mercantili di stazza sempre più grande e che avrebbero consentito di affrontare lunghi viaggi, con più sicurezza, in mari ove le onde, raggiungevano con facilità, anche imponenti altezze e gli eventi meteo, non erano sempre così favorevoli.
Ci troviamo anche nel pieno del periodo dell’Età dei Lumi, quando Joseph Louis Lagrange e Pierre Simon de Laplace, iniziarono a sviluppare nuove teorie che misero in discussione quelle ipotizzate precedentemente da Brahe, Kepler e Newton, fornendo un nuovo assetto planetario, gravitazionale e soprattutto, spingendosi oltre i limitati confini del nostro sistema solare, rivoluzionando l’astro-fisica previgente.
Lo stesso periodo, storico-sociale, fu per l’Europa, in particolare Inghilterra in testa e Francia al seguito, una fucina di veloci innovazioni. Ci troviamo infatti, anche nel pieno della Prima Rivoluzione Industriale, quando la lavorazione del tessile, prima effettuata con macchinari mossi dalle sole braccia umane, ora stava venendo via, via, sostituta dalla macchina a vapore; la fabbrica, stava prendendo velocemente piede, sfumazzando e ruggendo sempre più forte, fagocitando materie prime con avida ingordigia, iniziando così a
sfornare i suoi prodotti con una velocità prima mai immaginata, parcellizzando le lavorazioni e richiamando continua manodopera dalle campagne che intanto andavano svuotandosi.
Non per ultima, con inizio dal 1879, la rivoluzione francese, che dette la spallata definitiva, a quello che veniva chiamato “l’Ancien Règime”, costituito dalla monarchia assoluta, infiammando le piazze, e trasformando radicalmente il contesto socio-politico-economico, nonché culturale della Francia, come di parte dell’Europa e segnando di fatto, così come la guerra d’indipendenza americana, o rivoluzione americana, iniziata circa 5 anni prima, pose le basi del declino dell’assolutismo, che tramite successivi moti rivoluzionari, consentirono la nascita a nuovi stati di diritto, precursori di quelli democratici del 1900.
In America, furono ben 13 colonie ad entrare in guerra contro la Gran Bretagna, un conflitto che dal 1778, si trasformò in una grande guerra globale, che coinvolse a vario titolo e con diversificate alleanze ed anche con lo scopo del dominio dei mari, numerose nazioni del vecchio continente.
(continua nella prossima edizione)