(continua dalla scorsa edizione)
Dopo la consueta panoramica introduttiva, torniamo ora agli Harpe emigrati, che, con quel grande, lunghissimo ed avventuroso viaggio, raggiunsero il Nuovo Continente in cerca di fortuna, come tanti altri migranti di quel periodo e che impensabilmente, videro poi i loro due figli, divenire due micidiali e spietati serial killer.
Intanto, anche se irrilevante ai fini del presente trattato, è bene precisare che non v’è certezza se Micajah e Wiley Harpe, fossero effettivamente fratelli, poiché, in alcuni casi viene riportato che di contro, sarebbero stati invece i figli di due fratelli e quindi di fatto, cugini. Il primo, Micajah, sembra fosse un vero gigante, un ammasso di muscoli alto quasi un paio di metri, mentre Wiley, al contrario, sarebbe stato un tipo esile, ma quanto mai scaltro e perspicace, considerato dai narratori, colui che avrebbe deciso e determinato, gran parte delle crudeli azioni dei due.
Tra storia e leggenda. I fratelli, presero moglie, dalle quali ebbero molti figli, stabilendosi inizialmente entrambi sulle rive del Beaver Creek, un affluente del fiume Clinch nella contea di Knox, nel Tennessee orientale.
La loro apparente normale condizione familiare, tuttavia non gli impedì, come accennato in apertura del mio intervento, di scorrazzare in lungo ed in largo, nelle sperdute e selvagge praterie, boschi e montagne, fra il Tennessee, il Kentucky e l’Illinois, e di passare a ferro e fuoco, ogni ranch che fosse capitato sulla loro strada, saccheggiandolo e derubando, stuprando ed uccidendo, tutti i suoi occupanti.
Si narra, che le mogli fossero vittime di continue violenze e soprusi da parte dei due e che in tanti casi, sarebbero anche state complici di alcuni dei delitti commessi dai loro mariti, probabilmente, a questi assoggettati. La spietatezza degli Harpe non ebbe limiti, tanto che sembra si sia anche riversata su alcuni dei loro figli, che per futili motivi, sarebbero stati anch’essi barbaramente uccisi, senza che i criminali, mostrassesro alcuna pietà nei loro confronti.
In poco meno di mezzo secolo, molteplici e numerosissime furono le vittime della coppia di serial killer, delle quali purtroppo, non è possibile ricostruirne con esattezza i loro numeri, se non che furono stati certamente ben oltre i 50, in un territorio, che dopo la guerra di rivoluzione e la conseguente apertura della frontiera occidentale, non era certo così facile da vivere per determinate categorie sociali: ad esempio, uccidere un indiano, contava poco, se non addirittura nulla.
Il brigantaggio ed ogni forma di delinquenza dilagavano, in regioni sperdute, aspre e selvagge, ove assassini e criminali, la facevano da padrone, unitamente a cacciatori di teste e di indiani.
Tuttavia, solo per dare un’idea delle azioni che commisero i fratelli Harpe, basti pensare, che intere famiglie, furono sterminate e perite sotto la brutalità dei colpi dei due criminali, i quali, si riporta, sempre tra storia e leggenda, che perirono nel 1799 e nel 1804. Rispettivamente: Micajah “Big” Harpe, fu ucciso da Moses Steagall, probabilmente con un colpo di arma da fuoco alla gamba, mentre Wiley “Little” Harpe, dopo essere stato catturato, fu ucciso mediante impiccagione.
I due, sfruttarono con buona certezza i moti rivoluzionari che interessavano quei territori, per trarne beneficio alla loro attività criminale, tant’è che arruolatisi nell’esercito fingendo di essere alleati con l’Inghilterra, combatterono per un certo tempo, nella guerra d’indipendenza, tuttavia, senza avere alcun interesse per la causa per la quale stavano lottando, bensì, solamente attratti dalla violenza, dai saccheggi, dagli stupri e dalle uccisioni. In questo modo, rimaneva loro facile giustificare l’assassinio, come pure lo stupro delle donne di coloni, fatti passare per collaborazionisti dei patrioti, come pure la distruzione delle loro proprietà ed il saccheggio dei loro beni, con la convinzione, che ne avrebbero potuto ottenere una sorta di beneficio e riconoscimento da parte del regime Inglese.
Chi avesse provato a mettersi sulla loro strada, fornendo indizi e prove agli inquirenti, testimoniando le loro azioni criminali ed efferate, cadeva vittima di ritorsioni inimmaginabili quanto mai crudeli che una mente umana, che tale si possa definire, possa immaginare.
(continua nella prossima edizione)