In questa mia nuova ricerca, prepariamoci ad affrontare insieme un viaggio nelle oscure periferie, di quella che è  considerata ancora oggi, la capitale storica del Friuli: Udine.

Tutto ha inizio negli anni ‘70 del secolo scorso, quando l’Italia è sotto l’attacco del terrorismo interno, il periodo è quello poi definito degli anni di piombo, e le forze di polizia, sono quasi totalmente impegnate al suo contrasto. Lo scenario sociale e quello politico, non sono dei più rosei ed in particolare, i brigatisti della colonna friulana, stanno mettendo a ferro e fuoco il territorio, commettendo numerosi sequestri ed azioni armate.

Ed, intanto, così come fosse il copione di uno dei tanti film dell’Horror, nelle tediose, piovose e gelide notti, avvolto dalla nebbia, tra il fango delle campagne, si aggira per le periferie della della città, un criminale che, ancora una volta, uccide povere donne, donne sole, che vivono ai margini della società, donne che per andare avanti si prostituiscono, facendo anche uso di droghe e/o alcol.

Mentre più o meno nello stesso periodo, nei dintorni di Firenze, un altro mostro uccideva coppiette, e sulle cui vicende, ancora oggi, rimaste in parte dubbie ed irrisolte, si sono accesi per lungo tempo i riflettori dei media e l’interesse degli organi investigativi, rimasti invece pressoché spenti e disinteressati, nei confronti delle vicende commesse da quello che in un secondo momento, è stato definito il mostro di Udine. Città, dove intanto, proprio nelle oscure e tediose notti di pioggia, a mano a mano, sparivano tante donne, ritrovate poi sgozzate, strangolate e martoriate, la cui popolazione, presa dal terrore, evitava di uscire di casa la sera, sbarrando finestre e porte delle loro abitazioni.

In testa alle vittime, per ordine cronologico, c’è Irene Belletti, una prostituta di trentacinque anni, ritrovata nella sua auto, nel settembre del 1971, nei pressi della stazione, trafitta da ben sette coltellate. In un primo momento, il delitto non suscita grande scalpore mediatico, portando gli investigatori a pensare, che fosse stato un caso a se stante e che forse la donna era stata uccisa da un cliente con il quale quella notte si era appartata. Solamente parecchi anni dopo, la Belletti, verrà collegata alla lunga lista delle vittime del mostro di Udine, che in una sorta di analogia, al mostro di Firenze, nei dintorni di quest’ultima città, aveva seminato il panico tra gli amanti e coppiette che si appartavano in luoghi isolati.

Infatti, quello di Irene, fu solo il primo di una incessante serie di omicidi, esattamente quattordici, che coinvolgeranno la provincia di Udine, che interesseranno un lungo periodo temporale, quasi un ventennio, ed esattamente, quello compreso tra il 21 settembre del 1971 ed il 26 febbraio del 1989 e che, porteranno a definire l’autore dei crimini, come il mostro di Udine o, il serial killer delle prostitute, considerandolo l’uccisore seriale più prolifico d’Italia.

Ma, torniamo ai fatti ed alla storia. Dopo poco tempo, viene rinvenuta uccisa per strangolamento, la giovane Elsa Moruzzi, detta la bella udinese.

continua…

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