(segue dalla scorsa edizione)
In tutti i casi sopra citati, i fatti avvenivano in una commistione tra psicopatie di vario genere e pratiche occulte di magia nera, con la presenza anche di episodi di vampirismo e cannibalismo, dei quali ultimi, in riferimento a Zu Shenatir, non si hanno assolutamente notizie.
Certezza sembra vi sia invece, sulle modalità della morte di Zu Shenatir, il quale sembra sia perito sotto un fendente di coltello, infertogli all’ano da una delle tante vittime designate, che si riporta rispondesse al nome di Zerash.
Vengo ora come sempre alle conclusioni.
Seppur con pochissime notizie a disposizione sulle modalità dell’agire di Zu Shenatir, mi sento con certezza di affermare, che lo stesso appartiene al tipo di serial killer organizzato. E’ facile presupporre, che premeditava con attenzione, meticolosità, lucidità ed intelligenza, le modalità con cui riusciva ad attirare nella trappola i poveri ragazzi, pianificando per tempo i suoi crimini, reiterando nel tempo le sue azioni.
Riuscendo al contempo a mantenere una vita sociale pressoché normale e continuando di fatto a svolgere la sua attività di ricco mercante.
Pur rimanendo assolutamente indifferente al fatto di dover nascondere le tracce ed i cadaveri, tanto che venivano gettati fuori della finestra. Appare ovvio, che essendo potente, in quei luoghi ed in quell’epoca, non aveva alcuna necessità di occultare indizi e prove, poiché era nella piena consapevolezza, che nessuna pena gli sarebbe stata mai inflitta, denotando in tal senso, spavalderia, sfrontatezza e sicurezza.
Naturalmente è da considerarsi un pedofilo, anche se c’è da osservare, che molti scrittori, come ad esempio, Platone, Erodoto, hanno studiato e riportato sui loro appunti, relativamente alla normalità dei rapporti omosessuali molti diffusi nell’antica Grecia, tra uomini adulti e giovanissimi, nonchè con giovani adolescenti.
Rientravano nella piena normalità matrimoni omosessuali, come pure matrimoni tra uomini adulti e giovanissime adolescenti.
Shenatir, dimostrava inoltre, come sempre in questi casi, totale mancanza di empatia e direi che la tortura esercitata, alla quale seguiva poi la sodomizzazione della vittima, provocava in lui forza fisica e mentale, compensando probabilmente anche abusi subiti da bambino, con conseguente piacere sessuale, probabilmente non raggiungibile diversamente mediante un normale rapporto, portandomi ad inquadrare il serial killer nel genere mosso da ragioni edonistiche e dominatrici.
Per terminare, non escluderei l’appartenenza al genere visionari/allucinati. Assassini seriali questi, che possono agire in quanto portatori di importanti patologie neuro-psicologiche, come ad esempio la schizofrenia, oppure che uccidono seguendo una sorta di istruzioni dettate da voci nella loro testa.