È la febbre del sabato sera?
Auguriamoci di no.
Come se non fossimo nel pieno di una pandemia globale che ha fatto centinaia di migliaia di morti e infettato milioni di persone, come se non fossimo la regione che ad agosto ha registrato il maggior numero di contagiati in Italia, come se non fosse Civitavecchia la città che il 07.11.20 ha registrato il più alto numero di casi positivi in città.
Eppure a vedere queste immagini sembra un altro mondo.
Una movida sfrenata che si accalca in lunghe code fuori dai locali nonostante viga nel Paese il divieto di assembramento.
In questo scenario che appare come il preludio del disastro, di un Sindaco che dovrebbe contrastare seriamente la diffusione del virus ne rimane un’ombra aleatoria la cui incisività istituzionale, praticamente molliccia, rischia di spianare la strada alla solita parte furbesca che continua ad operare in barba alle disposizioni di Legge.
Come attivisti del Movimento ci preme ricordare al medesimo (svegliandolo dal torpore istituzionale da cui si è lasciato contagiare da inizio mandato) che rappresenta il garante della salute pubblica e che dovrebbe impegnarsi nel mettere in atto interventi mirati che non vadano soprattutto a penalizzare con chiusure generalizzate (quando ormai troppo tardi) tutte le attività economiche locali anche quelle che ad oggi con sacrificio e spirito di comunità stanno rispettando le disposizioni anti-contagio.
La comunità civitavecchiese merita un segnale concreto di vicinanza e non si traduce esclusivamente nell’aderire ad una protesta di piazza.
Al Sindaco chiediamo una presa di coscienza nell’interesse della città in grado di superare gli egoismi di partito, anteponendo per una volta le regole del buon senso alle bagarre di politica spicciola a cui ci ha abituati da inizio mandato.
Gli attivisti m5s