Peccato che l’assessore Di Paolo ci costringa a replicare ad un attacco davvero di basso livello, peraltro facendo ricorso a fake news già smentite dalla rete. Il suo nervosismo è dettato evidentemente dalla consapevolezza di doversi giustificare anche agli occhi di molti esponenti di maggioranza che come noi, ci dicono, non hanno condiviso l’aumento dell’aliquota IMU per tutti coloro che decidono di affittare il proprio immobile a canone concordato.
Nel merito: è vero che la legge di bilancio 2020 non prevede più, proprio per gli immobili in locazione a canone concordato, la possibilità di distinguere tra inquilini residenti ed inquilini non residenti ma è altrettanto vero che potendo scegliere tra le due aliquote preesistenti (7,60 e 10,60 per mille) l’assessore ha scelto di adeguare tutti all’aliquota massima, ovvero il 10,60. Lo Stato poi prevede, per tutti questi immobili, anche il beneficio della riduzione al 75% della base imponibile ma questa era un’agevolazione già prevista nel 2019 e sulla quale il Comune non ha alcuna competenza.
Vogliamo consigliare la neo responsabile politica dei servizi finanziari di abbandonare i toni del comunicato odierno e concentrarsi nell’approfondimento degli atti predisposti dall’ufficio per non trovarsi più nella situazione di dover scoprire realtà diverse da quanto dichiarato in commissione durante l’illustrazione della delibera.
il gruppo consiliare del PD
Marco Piendibene, Marco Di Gennaro, Marina De Angelis