Azzurro Donna: “maggiore attenzione alle ricadute sociali del phase out”
CIVITAVECCHIA – “La prossima chiusura della Centrale Enel, se non sarà compensata in tempi brevi con la creazione di nuovi posti di lavoro, rischia di tramutarsi in un disastro sociale delle cui dimensioni non mi sembra che l’Amministrazione Comunale abbia piena consapevolezza.” Così si è espressa la Responsabile cittadina di Azzurro Donna Cinzia Napoli, soffermandosi sulle ricadute sociali del phase-out: “In una città che è già agli ultimi posti nel Lazio per reddito pro-capite e nella quale il numero degli abitanti continua a diminuire, la perdita di circa 600 posti di lavoro tra diretti ed indiretti porterà a conseguenze purtroppo facilmente immaginabili. Ancora prima degli imprenditori e dei commercianti, saranno infatti le famiglie dei lavoratori a dover affrontare per prime il peso di questa crisi occupazionale. Stiamo parlando di un numero tra i 1.500 e i 2.000 civitavecchiesi che da un giorno all’altro si troveranno in grossa difficoltà non potendo più contare su di uno stipendio. E a chi si rivolgeranno le famiglie quando questo accadrà? Per forza di cose ai servizi sociali del comune! Ed i servizi sociali hanno le risorse, sia in termini di finanziamenti sia in termini di personale, per affrontare questa emergenza? Forse qualcuno pensa che anche questa volta sarà il volontariato ad intervenire dove i servizi comunali non arrivano ma ora il numero di persone coinvolte è troppo ampio. I progetti di nuove attività avranno comunque bisogno di tempo per andare a regime, la durata del quale al momento non è quantificabile: l’emergenza sociale invece c’è ora, domani al massimo. Mi aspetterei che nei vari tavoli a livello regionale e nazionale l’Amministrazione comunale portasse all’attenzione dei partecipanti anche questo tipo di problematica, che per la sua ricaduta diretta sulla gestione della città ha bisogno di risposte immediate quali, ad esempio, ammortizzatori sociali tipo quelli che sono stati applicati in altri territori con simili crisi occupazionali. Lo stesso ventilato aumento dell’addizionale irpef, sia pure in parte giustificato dalla mancanza delle entrate garantite da Enel, entra a pieno titolo tra gli argomenti che l’Amministrazione comunale deve portare all’attenzione dei tavoli regionali e nazionali in modo tale che anche queste risorse mancanti siano in qualche modo compensate da altre entrate garantite al Comune dalla Regione o dallo Stato che ne neutralizzino l’effetto sulle tasche dei cittadini.