BALLOTTAGGIO. Domenica prossima i cittadini di Tarquinia dovranno tornare a votare per scegliere il proprio sindaco
Giulivi pensa già alla squadra di governo annunciando Serafini come vicesindaco. Moscherini invece attacca: «Inaccettabile»
TARQUINIA – Ancora cinque giorni di campagna elettorale per i due candidati sindaco che si sfidano per il turno di ballottaggio previsto per domenica prossima 9 giugno quando i tarquiniesi dovranno tornare alle urne per scegliere chi guiderà la città tra Alessandro Giulivi, sostenuto da tre liste ( Lega Salvini, Noi con Tarquinia e Futura) e Gianni Moscherini, sostenuto da quattro liste: (Fratelli d’Italia, Tarquinia capitale dell’Etruria, Il Cantiere della nuova politica e Obiettivo Comune).
Oggi scadono i termini di legge per eventuali apparentamenti che, salvo colpi di scena dell’ultima ora, alquanto improbabili, non verranno siglati.
Fino a ieri infatti non risultavano intese possibili, nonostante l’appello di Moscherini ad avviare un patto di ‘’larghe intese’’ per la città, sulla scia di quanto già fatto nella vicina Civitavecchia. L’obiettivo di Moscherini è chiaro: «Voglio evitare che ci sia una chiamata alle armi contro il saraceno – dice Moscherini – così come accaduto due anni fa quando andai al ballottagio con Mencarini».
Giulivi, dal canto suo, non cade nelle provocazioni, e continua a lavorare per costruire la squadra di governo in attesa di ufficializzare la data per l’arrivo del capitano della Lega Matteo Salvini che potrebbe essere in città nella giornata di giovedì per la chiusura della campagna elettorale.
Moscherini intanto lancia strali contro il competitor dopo l’annuncio di Giulivi che ha anticipato il nome del vicesindaco in caso di vittoria: «Sarà Luigi Serafini». Il 48enne di formazione politica repubblicana rappresenta uno dei consiglieri più votati di questa tornata elettorale. Serafini ha già raccolto un largo consenso e apprezzamento in città, mentre Moscherini ieri mattina, dalla sua sede elettorale dell’Alberata, ha tuonato perentorio: È inaccettabile. Giulivi vuole fare una squadra di governo della città con gran parte dei dipendenti della sua azienda. Anche l’eventuale presidente del consiglio comunale sarebbe secondo voci sempre dipendente dell’azienda. Non va bene”.
Comincia il conto alla rovescia. Ai tarquiniesi l’onere e l’onore di decidere chi guiderà la città per i prossimi cinque anni, sulla base dei programmi proposti dai due candidati sindaco. Intanto le altre forze politiche uscite sconfitte dal primo turno si leccano le ferite, lasciando liberi i propri elettori di scegliere secondo coscienza. Almeno per ora.
Fonte Civonline