Elettrificazione delle banchine, Cozzolino: “Impensabile che da 20 anni ci siano prescrizioni inottemperate”
Nella giornata di ieri il Sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino, l’assessore all’ambiente Alessandro Manuedda e il presidente della Commissione Ambiente Dario Menditto sono stati ricevuti al Ministero dell’ambiente dall’ing. Venditti, responsabile della direzione generale per le valutazioni ambientali; presenti anche il presidente dell’Autorità Portuale Francesco Di Majo ed i suoi collaboratori.
Oggetto dell’incontro la prescrizione VIA non ottemperata fin dal lontano 1997, relativa all’elettrificazione delle banchine del porto di Civitavecchia.
“Abbiamo fatto presente all’ing. Venditti che l’inquinamento derivante dal traffico portuale è uno dei problemi cruciali del nostro territorio – spiega il Sindaco Cozzolino – È impensabile che da 20 anni ci siano prescrizioni non ottemperate e che, prima di questa Amministrazione, il Comune non sia mai intervenuto per rivendicarne l’attuazione.
L’ostacolo più difficile da superare è la mancanza di una legislazione europea e nazionale, che imponga agli armatori di utilizzare le banchine elettrificate: questo buco normativo ha fatto si che in alcuni porti si siano realizzate tali infrastrutture ma che queste poi siano state assai poco utilizzate.
Abbiamo chiesto al Ministero di superare questo problema: in attesa quindi che il Parlamento intervenga con una decisione in materia, abbiamo affermato di essere disponibili ad accogliere soluzioni alternative al problema dei fumi in porto, fermo restando che la prescrizione relativa alle banchine elettrificate rimane efficace fino all’avvenuta applicazione di sistemi alternativi di abbattimento delle emissioni. Il Ministero ha concordato con noi su questa chiave di lettura ed ora l’obiettivo delle tre parti in causa (Ministero, AP, Comune) è attuare soluzioni che abbattano l’impatto ambientale. Nei prossimi giorni il Ministero darà dei termini, entro i quali AP dovrà individuare soluzioni alternative efficaci. Nel caso in cui tali proposte fossero valutate come tecnicamente ammissibili, si dovrà definire un cronoprogramma di attuazione ed evitare che rimangano su carta per i prossimi 20 anni, come avvenuto con le banchine elettrificate”.