Il Codacons Civitavecchia, che da anni lotta con ricorsi ancora pendenti alle autorizzazioni di Tvn e con denunce finalizzate a fare accertare i danni causati a Civitavecchia e dintorni dalla centrale a carbone più potente d’Italia, condanna senza se e senza ma il bando pubblicato da Enel per indire una gara che, andando ad infrangere il patto sociale stipulato con la Città all’atto della conversione a carbone della centrale, provocherebbe una frattura certamente non riducibile, qualora non venisse ritirato, come chiesto dalle Imprese locali che attualmente svolgono le operazioni portuali relative al carbone.
In questi giorni abbiamo appreso da foto pubblicate sui social quanto aberrante e certamente oltremodo pericoloso sia questo lavoro, nonostante tutte le precauzioni adottate per la salvaguardia della salute dei 300 operai specializzati che movimentano il carbone dalle stive infernali delle carboniere verso la centrale.
Eppure i civitavecchiesi lottano per farlo. Perché è il “loro” lavoro.
Non ritenendo accettabile che la città continui a subire i danni provocati dalla combustione del carbone della mega-centrale – fiore all’occhiello della multinazionale – mentre i lavori saranno eseguiti da ditte ed operai esterni alla città, confidiamo nella riuscita del sit-in delle Imprese locali che attualmente movimentano il carbone, che si terrà lunedì 9 luglio sotto la casa comunale, affinchè il Sindaco si adoperi perché il patto sociale di Enel con la città sia rispettato. Altrimenti, auspichiamo sappia imporre la sua autorità e i suoi poteri e, da bravo ambientalista 5S, dìa lo sfratto ad Enel, cosa della quale i cittadini avevano sentito molto parlare nella campagna elettorale del Movimento. Stavolta, se non vengono rispettati i patti del Protocollo che vedevano Enel impegnarsi nel sostegno alle Imprese locali, il primo cittadino non potrà che operare in tal senso.
Nel frattempo, in qualità di responsabile Porti e Logistica dell’Associazione, non essendo chiara l’azione messa in atto – qualora sia stata espletata – dalla Adsp del Mar Tirreno centro-settentrionale, per scongiurare la frattura che minerebbe la pace sociale che da decenni caratterizza lo scalo, e non essendo chiari i termini del bando che si può ipotizzare contrasti con la legge 84/94 che regola le attività portuali, la sottoscritta ha ritenuto indispensabile interessare la Direzione Generale dei porti del MIT dello scontro che si sta consumando nel porto di Civitavecchia, che andrebbe ad impattare sul buon andamento dello scalo e sull’ordine pubblico, qualora venissero bloccati decine di migliaia di croceristi dallo sciopero promesso dalle Imprese locali qualora non venisse ritirato il bando.
Dott.ssa Sabrina De Paolis
Responsabile Codacons Porti e Logistica
Sede di Civitavecchia