Ma davvero la stagione teatrale al Traiano potrebbe saltare? Ed è vero che l’incontro con l’ATCL per verificare questa ipotesi si terrà martedì 15 settembre?
Leggo queste notizie sugli organi di informazione e sono portato a crederci, anche se mi appaiono francamente incredibili.
Non trascuro le difficoltà, non mi annovero tra coloro che pensano di possedere le soluzioni facili anche per le questioni più complesse e delicate, ma parlare oggi dell’ipotesi di saltare la stagione, parlarne oggi, a settembre inoltrato, quando c’era da attendersi la presentazione del programma, mi sembra francamente fuori tempo massimo.
Tuttavia bisogna parlarne perché la questione investe la città, trattandosi della più significativa struttura culturale di cui disponiamo.
E comunque voglio sperare che da qualche parte se ne sia discusso a tempo debito, si siano esaminate tutte le possibilità, si siano messe a confronto le idee e le opportunità, si siano magari sentiti esperti del settore.
Perché è vero, avere un teatro con una disponibilità dimezzata è sicuramente un limite, ma mi sembra assurdo persino ipotizzare che con 250/300 posti non si possa fare una stagione di buon profilo. I teatri sia pure con difficoltà si stanno riorganizzando per quest’anno su una nuova dimensione, spesso stringendo i denti.
Saltare la stagione avrebbe effetti assolutamente negativi. Un teatro che è faticosamente riuscito nel corso degli anni a raggiungere i tre turni (ridotti poi inopinatamente a due), raggiungendo una larga fetta di popolazione con una quantità di abbonamenti forse tra i più alti in rapporto alla popolazione, che ha sempre conosciuto una attività intensa, quasi quotidiana, con compagnie di grande livello e con spazi per la promozione e la sperimentazione, non può arretrare azzerando i traguardi raggiunti.
Il teatro va difeso, con impegno assoluto, perché è così che si difende la cultura della città.
L’incontro con l’Atcl è necessario, purtroppo tardivo, perché sono certo che questa Associazione può e vuole essere di grande aiuto al nostro Teatro che è tra i più prestigiosi del circuito regionale.
Ma non si affronti il problema della nuova stagione con atteggiamenti rinunciatari o rassegnati. Si parli con l’Atcl della necessità di mantenere un profilo alto per il Teatro Traiano e lo si rilanci.
Perché dalla pandemia non possiamo essere sconfitti anche sul piano culturale.
E poi, mi si consenta un consiglio: non si affrontino temi così rilevanti in solitudine, Si coinvolga il ricco mondo culturale che c’è nella città, le associazioni, le compagnie, le tante esperienze e professionalità presenti che ogni giorno contribuiscono al nostro arricchimento. Con loro le soluzioni dei problemi possono essere più facili.
Fabrizio Barbastelli

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