“Ho letto ed apprezzato la nota di Stefano Giannini sull’esito del Congresso del PD e gli voglio rinnovare il mio grazie per il lavoro svolto.
Sento però il bisogno di qualche precisazione.
Noi non abbiamo fatto un referendum pro o contro Stefano. Questo atteggiamento attiene a chi pensa a partiti personali, non al PD.
I congressi si fanno per decidere tra gli scenari possibili, in termini di progettualità e di classi dirigenti, alla luce delle esigenze del partito e della città in cui si opera, non per confermare o sconfessare l’operato di chi ha avuto il compito spesso assai gravoso di avere la direzione in una data fase.
In sostanza il congresso azzera e rilancia.
Il giudizio è affidato agli iscritti (a chi altri sennò?) che scelgono i loro riferimenti.
Iscritti secondo una logica che ha escluso ogni possibilità di delega e che è basata sulla presenza al partito per fare la tessera.
Questo è il normale modo di esprimersi della democrazia che conosciamo oggi.
Non è una partita di calcio con le tifoserie assiepate sulle curve.
Chi vuole partecipare si può iscrivere ed avrà gli stessi diritti degli altri. Chi non lo fa o appartiene ad altre formazioni politiche rispetti le scelte che un partito con i suoi percorsi e le sue logiche effettua.
È superfluo dire che il diritto di valutazione e critica resta immacolato, facendo attenzione a non andare oltre il buon senso e il buon gusto e non considerando oscuro semplicemente ciò che non si conosce.
Qualcuno, stupito perché abbiamo eletto un segretario diverso da Stefano, ha scritto di non conoscere Piero Alessi.
Male. Avrebbe dovuto. Anzi dovrebbe perché Piero è un protagonista della vita politica, sociale e culturale della nostra città.
Si dirà che scrivo di lui perché è mio amico, ed è vero, è mio amico da sempre, dai tempi del sindacato, quando lo conobbi giovanissimo. E so di lui. So che è tra quelli che dalla politica non ha mai tratto vantaggi, al contrario. So di averlo sempre trovato dalla stessa parte e che detesta i girovaghi della politica. E scrivo per ricordare tutto ciò, perché detesto l’oblio e la disinformazione.
Piero Alessi è stato per anni dirigente sindacale, fino alla segreteria della Camera del Lavoro territoriale ed è stato ed è presente in tutte le battaglie per la città e non solo. Alla testa, mai alla coda. Soprattutto in quelle contro il predominio dell’Enel. Ha elaborato programmi elettorali, scritto articoli importanti, partecipato a tutte le iniziative in difesa del nostro territorio e non soltanto.
Si dovrebbe conoscere anche per i suoi libri e per la sua attiva partecipazione a SpazioLiberoBlog.
Questo ed altro è il nuovo segretario del PD. E chi ha scelto lui lo ha fatto per questa conoscenza e non contro Stefano che rimane un valore in campo che il partito dovrà continuare a considerare una risorsa importante”.
Fabrizio Barbaranelli