Bertolini replica a De Angelis: “Osservatorio regionale fermo a causa della colpevole inerzia del PD”
È evidente che la destra cittadina sulle tematiche ambientali è ampiamente impreparata. Ce ne dà un’ulteriore conferma Gian Piero De Angelis, che parla di qualcosa che evidentemente non conosce: l’osservatorio ambientale. La sua critica “che fine hanno fatto i milioni stanziati da Enel per l’osservatorio?” ci fornisce un assist per spiegare ai cittadini ancora una volta la questione. Nel 2003, all’interno delle prescrizioni VIA per la riconversione di TVN, era prevista l’istituzione di un osservatorio ambientale in capo alla Regione Lazio e composto dalle istituzioni pubbliche competenti, che avrebbe dovuto controllare l’impatto ambientale e sanitario della centrale a carbone, informando la popolazione interessata. La vecchia politica cittadina, nell’accettare malauguratamente la riconversione a carbone, aveva ben pensato di inserire nell’Accordo Comune-Enel del 2003 un doppione dell’osservatorio ambientale prescritto dalla VIA, dandogli, per altro, lo stesso nome e facendo versare da Enel nelle casse comunali un milione di euro all’anno, destinate al funzionamento di questo “doppione”, privo di qualsiasi autorità per svolgere attività cosi delicate e specifiche. Nel 2009, l’osservatorio “doppione” cambia nome e si trasforma nel “Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale”, nel quale la Giunta Moscherini, che annoverava De Angelis come assessore, coinvolge i Comuni del comprensorio. Fino al 2013, il Comune di Civitavecchia riceveva il milione di euro da Enel e lo riversava nelle casse del Consorzio. Di come siano stati spesi i milioni di euro versati da Enel al Comune dal 2003 in poi si è occupata a suo tempo anche la magistratura. Quello che è certo è che in buona parte sono stati spesi per la manutenzione delle centraline di rilevamento della qualità dell’aria, attività affidata sempre allo stesso soggetto privato senza alcuna procedura di gara, oltre che per sostenere i costi amministrativi e di personale dei due osservatori “doppione”. Nel 2013, grazie alla Giunta Tidei, fu modificato lo statuto del Consorzio eliminando la parte che prevedeva il passaggio dei fondi erogati da Enel attraverso il Comune di Civitavecchia e dall’anno successivo i soldi venivano versati da Enel direttamente al Consorzio. Fin dal suo insediamento, a giugno 2014, l’attuale Amministrazione ha preso le distanze dal Consorzio che, da una parte, non aveva alcun titolo per produrre o gestire dati e informazioni in materia ambientale e sanitaria e, dall’altra, continuava a spendere buona parte del milione versato da Enel per sostenere le proprie spese di funzionamento piuttosto che per attività di monitoraggio. Dal 2016, anno in cui il Comune di Civitavecchia è uscito ufficialmente dal Consorzio e ha trasferito la gestione delle centraline all’autorità competente in materia di qualità dell’aria, cioè ARPA Lazio, circa la metà dell’importo previsto dagli Accordi Comune-Enel del 2003 e del 2008 viene versata da Enel al Comune, che li trasferisce ad Arpa Lazio, per le attività ed i rilevamenti previsti dalla specifica convenzione che prevede sei anni di durata. La parte rimanente, fino ad oggi, non è stata erogata da Enel che è tenuta ad accantonarla. Quei fondi dovranno essere utilizzati, rigorosamente, per attività di studio e monitoraggio ambientale e sanitario, approvate dall’Osservatorio Ambientale regionale, ufficialmente istituito e di cui oggi è la responsabile l’ing. Flaminia Tosini (ex candidata fra le fila del Pd a sostegno di Pietro Tidei Sindaco) ma che, a causa di una voluta mancanza politica del PD, è bloccato da troppo tempo. Il Comune, da un paio d’anni e anche nell’ultima riunione (marzo 2018), ha proposto, per la condivisione con gli altri Comuni e con le altre istituzioni, una serie di attività da finanziare con i fondi che Enel non ha finora versato: siamo ancora in attesa, da troppi mesi, di una risposta da parte dell’Osservatorio ambientale regionale. Saremo costretti ad informare formalmente il Ministero all’Ambiente di questa inottemperanza alla VIA causata dalla Regione Lazio. I soldi quindi, al netto della parte destinata ad Arpa Lazio, ci sono e attendono di essere spesi. Ancora una volta la nostra città paga a livello ambientale l’ipocrisia del PD ed in particolare del governatore regionale di Zingaretti. Di certo, finchè ci sarà il Movimento 5 Stelle ad amministrare la città, quei soldi non saranno spesi per la spesa corrente del Comune o per tappare buchi di bilancio, come di sovente accadeva nel passato di questa amministrazione locale (e come certificato dalla Corte dei Conti).
Andrea Bertolini
Consigliere Comunale M5S