La cancellazione dei due milioni del 2015 dell’Adsp iscritti a residuo attivo complica una situazione già difficile. L’assessore Di Paolo: “Una nuova tegola”. Pesa anche la questione legata al fondo immobiliare
CIVITAVECCHIA – La cancellazione dei due milioni di euro iscritti come residuo attivo del 2015 nel bilancio del Pincio, e relativi all’erogazione dovuta da parte dell’Autorità di Sistema Portuale in base all’accordo siglata dall’ex numero uno di Molo Vespucci Pasqualino Monti e dall’ex sindaco Antonio Cozzolino rappresentano una nuova tegola per le casse comunale, già in difficoltà. Lo conferma l’assessore al Bilancio, Emanuela Di Paolo, alla luce proprio della sentenza del Consiglio di Stato che ha sì giudicato valido l’accordo tra Comune e porto – aprendo quindi la strada ad una sua rimodulazione in modo che possa portare i benefici auspicati – ma ha sottolineato che l’Authority non dovrà versare quei 2 milioni ancora iscritti a residuo attivo perché andava concordato preventivamente l’impiego tra i due enti, cosa che non è avvenuta. «Un altro ostacolo che ci troviamo ad affrontare – ha commentato l’avvocato Di Paolo – come tutti gli enti pubblici siamo in sofferenza, ma sul nostro bilancio pesano diverse criticità. Il Consiglio di Stato ha confermato la validità dell’accordo; questo vuol dire che c’è una responsabilità politica di chi ci ha preceduto. Dal 2015 ad oggi non è riuscito ad incassare i due milioni annui previsti dall’intesa siglata. Per fortuna, se così si può dire, solo quelli del 2015 erano iscritti ancora come residui attivi». Per gli altri anni, infatti, i 2 milioni non erano stati più inseriti nel bilancio, complici anche i diversi ricorsi al Tar prima e al Consiglio di Stato poi. L’altra criticità che pesa sul bilancio del Pincio è indubbiamente quella relativa al ‘‘pasticcio’’ del fondo immobiliare che, in cinque anni, non ha portato nulla nelle casse comunali. Cancellarlo del tutto significherebbe andare a trovare tre milioni di euro da altre parti, e certo la cosa non è facile. «Lo strumento, quello del fondo, è valido, ci si può lavorare – ha aggiunto l’assessore – ma il resto, i progetti in particolare, sono tutti da rivedere. E questo è un aspetto che, al di là della singole competenze, andrà affrontato in maggioranza. Entro il 30 settembre dovremo approvare il nuovo Documento unico di programmazione dove inseriremo le nostre linee guida e i nostri progetti e da lì partiremo per sanare tutte le situazione che ci siamo trovati di fronte, a partire dai diversi decreti ingiuntivi per cui dovremmo trovare delle soluzioni congeniali per evitare di produrre debiti fuori bilancio». Un lavoro di fino, con gli uffici che in questi giorni sono costantemente al lavoro in cerca di soluzioni.