Biodigestore, il territorio è sceso in piazza: un coro di no contro il mega impianto
Movimenti e partiti davanti al Comune per protestare contro l’ennesima imposizione calata dall’alto.
L’imbarazzo dei consiglieri regionali: parlano solo gli esterni al territorio.
Il territorio scende in piazza per dire no all’ennesima imposizione calata dall’alto. Grande partecipazione alla protesta organizzata ieri che ha visto un piazzale Guglielmotti gremito.
Civitavecchia lo ha detto chiaramente: no al mega biodigestore da 120mila tonnellate a Monna felicita. Un progetto per un mega impianto, a due passi dalla Scaglia, che ha ricevuto il parere positivo della conferenza dei servizi regionale e che rischia di riportare, ancora una volta, Civitavecchia indietro di anni, proprio ora che si intravedeva un barlume di speranza per una transizione energetica più sostenibile e green “ma 120mila tonnellate di rifiuti – ha tuonato Riccardo Petrarolo, Comitato no al fossile – non sono green, non sono accettabili e soprattutto non saranno trasportate sui tappeti volanti. Rischiamo di vedere decine e decine di camion attraversare la città, l’ennesima fonte inquinante in una città e in un territorio che sono stati massacrati. Non siamo una colonia di Roma. Questa determina è politica, non siamo in una tecnocrazia. Dobbiamo chiedere conto a Zingaretti e al nuovo Sindaco della Capitale. Civitavecchia non è la discarica di Roma”.
Una manifestazione che ha visto movimenti ambientalisti, comitati e partiti – da sinistra a destra – uniti scendere in piazza, davanti a Palazzo del Pincio, con il supporto delle amministrazioni comunali di Allumiere, Tolfa e Santa Marinella. I giovani di Fridays for future si chiedono quale sia il futuro per loro, cosa può portare un mega impianto alla città? Altri anni di servitù con ricadute occupazionali minime. Basta. Duro il consigliere comunale di Tolfa Simone Ceccarelli che ha puntato il dito contro i consiglieri regionali: “Se non riescono ad annullare questo provvedimento devono andare all’opposizione”. Paolo Iarlori (FdI) ha invitato la piazza a mantenere questa unità di intenti.
“Chi semina vento raccoglie tempesta”, avverte Ismaele De Crescenzo di Civitavecchia città futura sottolineando come tutto il lavoro di dialogo e di progetti presentati fino ad ora sia stato stralciato nel giro di due giorni. Marco Piendibene, capogruppo Pd, ha tuonato: «In questa città noi ci viviamo e saremo tutti insieme nella battaglia”.
Il sindaco Ernesto Tedesco ha lodato i comitati per il lavoro fatto e ha promesso di opporsi con ogni mezzo e iniziativa possibile: “La politica ha sicuramente le sue responsabilità”. Simona Ricotti, Forum Ambientalista, ha gridato: “Ma come vi permettete?”. Pesante il fatto che a parlare siano stati due consiglieri regionali che non sono certo espressione del territorio.
L’ex pentastellata Francesca De Vito non le ha certo mandate a dire. “Sento il dovere di scendere e guardarvi tutti in faccia. Eravamo all’opposizione, come tali ci siamo candidati ma certe poltrone, strada facendo, sono piaciute e ci ritroviamo con un assessore alla transizione (Lombardi, ndr) che cade dal pero come i consiglieri espressione del territorio. Ho presentato una mozione per annullare il procedimento in autotutela prima che diventi un atto”. Duro il sindaco di Allumiere Pasquini che promette battaglia, così come il consigliere comunale di Santa Marinella Chegia. Il consigliere regionale Daniele Giannini (Lega) ha detto: “Siamo qua per difendere gli interessi di una comunità”. Hanno concluso Gianluca Gori, la Rete degli studenti Medi e il pediatra Giovanni Ghirga che ha sottolineato le problematiche del territorio legate all’inquinamento. Tra i presenti c’era anche il consigliere regionale Devid Porrello (M5S) che, nonostante l’invito arrivato dal palco, non ha però preso parola.
(Civonline)