Il sindaco di Allumiere tuona: «L’impianto alle porte del mio comune».
“Rimango basito nel prendere conoscenza di un progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano da realizzare alle porte del mio Comune senza che vi sia stata una minima consultazione da parte del Comune di Civitavecchia”.
A tuonare così dalla collina il sindaco di Allumiere Antonio Pasquini, il quale ha appreso, da alcune ore, la notizia della presentazione di un progetto presentato dalla Società Ambyenta Lazio S.p.A. per la realizzazione di un Impianto di produzione di Biometano da installare presso il Comune di Civitavecchia in località Monna Felicita.
“Oltretutto, in queste ore, alcuni amministratori di Civitavecchia – prosegue il sindaco Pasquini – mi hanno confermato la loro non conoscenza del progetto, assurdo che continuino a calare dal nord Italia progetti per il nostro territorio. Il progetto prevede l’impianto di smaltimento e recupero dei rifiuti non pericolosi superiore a 100 tonnellate al giorno in un’area che ricade a pochi metri dal confine del Comune di Allumiere. Esprimo, a nome di tutta la maggioranza del comune di Allumiere, una netta e decisa contrarietà alla realizzazione del progetto che può arrecare danni alla salute dei cittadini ed alla salubrità del territorio già pesantemente compromesso dalla presenza di attività altamente inquinanti. La salute del territorio, la tutela dell’aria, delle produzioni agricole, ed il rilancio turistico, sono tra i principi basilari dell’Osservatorio ambientale e sarebbe quanto mai necessario attivarsi per dare un senso compiuto ed utile alla struttura”. Pasquini poi prosegue: “Non è più tempo di rimpallare i problemi un Comune ad un altro, occorre trovare una strada comune, una sinergia di obiettivi e di programmi, per fare in modo di non assistere, ogni sei mesi, ad attacchi di società che presentano sul nostro territorio progetti altamente inquinanti. Basta giocare in difesa, dobbiamo essere noi e le nostre comunità a scegliere gli obiettivi e lo sviluppo di questo territorio”.
Il primo cittadino di Allumiere chiede quindi al presidente dell’Osservatorio Ambientale di: “Convocare una urgente riunione per contrastare tutti insieme questo ennesimo scellerato progetto e dia così un senso compiuto alla struttura oppure tutti a casa per manifesta incapacità. Non possiamo continuare a subire attacchi da ogni parte mettendo a rischio il nostro territorio e la nostra cittadinanza. Uniti possiamo fare il bene della cittadinanza amministrata e tutelare il diritto alla salute”.
Il sindaco Pasquini ha saputo di questo scellerato progetto perché ha ricevuto la missiva della Regione Lazio avente per oggetto il Procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del “Progetto per la realizzazione di un Impianto di produzione di Biometano, in località Monna Felicita, nel Comune di Civitavecchia, Area Metropolitana Roma Capitale proposto dalla Società ”Ambyenta Lazio S.p.A.”.
La Società Ambyenta Lazio ha presentato il progetto e lo scorso 30 ottobre ha inoltrato richiesta di attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per la realizzazione di un “Impianto di smaltimento e recupero di Rifiuti non pericolosi – si legge nella lettera della Regione Lazio – con capacità superiore a 100t/giorno, mediante operazioni di incenerimento o di trattamento” e di “Impianto per il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 100 Mg al giorno, che comportano il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed escluse le attività di trattamento delle acque reflue urbane”. Ora il Comune di Allumiere e gli altri Comuni e Enti del comprensorio hanno 20 giorni per presentare le osservazioni.
Tutto il consiglio comunale di Allumiere è compatto contro questa ipotesi e i residenti si dicono arrabbiatissimi.
“Ringraziamo il sindaco e l’amministrazione comunale per – spiegano i cittadini – aver preso provvedimenti e per aver fatto sentire subito la netta contrarietà a questo progetto”.
I residenti collinari poi dichiarano “guerra all’Area Metropolitana, alla Regione Lazio e al Governo che continuano a minacciare il nostro territorio con progetti scellerati che, se realizzati, sarebbero una vera iattura per l’ambiente e per la salute pubblica di tutta questa area già seriamente compromessa dalla servitù di Enel e dai fumi del porto. È ora di finirla di cercare di ”appioppare” tutte le servitù più brutte e malefiche al nostro territorio. Chi comanda deve capire che qui da anni abbiamo salvaguardato il territorio e non lasceremo distruggere da chicchessia. Visto che già per colpa del forte inquinamento già tante persone hanno pagato con la vita e tanti hanno la salute minata da questi agenti inquinanti diciamo forte e chiaro il nostro ”No senza se e senza ma” a questo progetto e a tutti quelli simili”.