Bombardamento a Civitavecchia, a 78 anni di distanza il tempo non cancella i ricordi
Alle 15.12, secondo alcune ricostruzioni l’orario esatto dell’inizio del bombardamento, a 78 anni di distanza hanno risuonato le sirene delle navi e le campane delle chiese. Così Civitavecchia ha voluto ricordare una delle sue pagine più drammatiche.
“Sono 78 anni e ogni anno, il 14 maggio, rivivo con tensione momenti di terrore e paura. Rumore assordante, nuvole di polvere, gente che urla, bimbi che cercano un affetto, io con mia madre in attesa di notizie di mio padre e mia sorella, (lui al suo lavoro e lei a studiare da una insegnante), il correre per le strade di gente confusa e disperata. Quanti morti! Poi venni a sapere con dolore, che qualche mio amichetto di scuola era morto sotto le bombe. Ricordi che il tempo non è riuscito a cancellare”. Scrive così il professor Massimo Borghetti sulla sua pagina social, nel giorno in cui Civitavecchia ricorda il primo degli 87 bombardamenti subiti durante il secondo conflitto mondiale dall’aviazione angloamericana. Quel 14 maggio che ha cambiato per sempre le sorti della città, procurando una profonda ferita: ufficialmente 400 le vittime tra i civili, oltre 7000 sfollati e distrutto il 90% del patrimonio storico-architetturale della città, come ricorda il comitato “14 maggio”. Macerie e distruzione ovunque, in città e al porto.
Questa mattina gli appuntamenti al cimitero monumentale, al Monumento ai Caduti in piazza Vittorio Emanuele e infine alla lapide dedicata ai Caduti in via Mazzini, alla presenza di autorità civili, militari e religiose.
“Lo abbiamo ricordato nel silenzio e nel rispetto di una cerimonia per non dimenticare quei momenti tremendi – ha spiegato il sindaco Ernesto Tedesco – per rendere omaggio alle vittime, abbiamo anche ripristinato nei giorni scorsi la targa “Largo Caduti XIV Maggio” nell’area alle spalle della Cattedrale, che ospita la lapide con il lunghissimo elenco dei deceduti di quei giorni”.
foto Francesco Cristini