Bracciano. Presentata istanza per stop a prelievi Acea fino a ritorno a livelli naturali
Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano ha presentato il 7 dicembre scorso, tramite i suoi legali, una istanza al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche con la quale – in vista dell’udienza fissata per il 13 dicembre 2017 – chiede la revoca dell’ordinanza cautelare del 14 agosto 2017 e di ordinare l’interruzione immediata delle captazioni dal Lago di Bracciano da parte di Acea Ato 2 s.p.a., con l’obbligo di mantenere interrotta la presa d’acqua finché il livello delle acque del Lago non abbia raggiunto la misura naturale per come individuata nel provvedimento del Parco adottato con provvedimento del 18 ottobre 2017 (163,04 metri sul livello del mare).
Nelle premesse, tra le altre cose, si fa presente che ogni prelievo dal lago di Bracciano, contribuisce ad aggravare il danno all’ambiente già prodotto, col rischio che la distruzione dell’ecosistema divenga irreversibile.
Si precisa inoltre che la compromissione dell’ecosistema legata causalmente all’abbassamento del livello delle acque, cui le captazioni di Acea Ato 2 hanno contribuito in maniera determinante, risulta oggi assolutamente incontrovertibile, in quanto accertata da soggetti terzi istituzionalmente preposti a studiare e tutelare l’ambiente.
“La sussistenza del nesso eziologico – si precisa nell’atto – tra le captazioni di Acea Ato 2 e la grave compromissione dell’ambiente lacustre, infatti, si evince pienamente dalle conclusioni cui giunge la relazione Ispra, che testualmente recita che «Dalle elaborazioni effettuate mediante il bilancio idrologico preliminare del Lago di Bracciano a scala mensile dal gennaio 2007 all’agosto 2017 è emersa chiaramente una notevole influenza di tutti i prelievi sul livello del Lago. I prelievi degli anni precedenti hanno un’evidente influenza sui livelli attuali. Si è costatato altresì che nei periodi siccitosi in cui l’afflusso totale al Lago è trasformato quasi interamente in evaporazione dallo specchio liquido non viene mantenuta la condizione di equilibrio del Lago a causa dell’aumento dei prelievi».
Il Comitato ha inoltre inviato oggi una richiesta ai Comuni di Bracciano, Anguillara e Trevignano, al Parco di Bracciano-Martignano una lettera con la quale si chiede di sostenere la istanza di revoca.
“Sarebbe opportuno – scrive il Comitato – che tutte le realtà del lago, anche istituzionali, si presentassero compatte nel chiedere la revoca dell’ordinanza suddetta, e quindi l’imposizione dello stop alle captazioni di Acea Ato 2. A tal fine – conclude il Comitato nella nota ai Comuni – è nella Vostra facoltà comparire o costituirvi aderendo e sostenendo la nostra istanza, anche eventualmente adducendo ulteriori argomenti o documenti a suo sostegno”.