Come cantava Lucio Dalla: “ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale!”. E’ notizia di questa settimana che la barriera corallina australiana è ufficialmente morta! Il processo è ormai al punto di non ritorno. Lo scorso anno la barriera, la più larga struttura corallina esistente sulla Terra, ha visto uno sbiancamento senza precedenti a causa di un temporaneo aumento della temperatura del mare fino a 4 gradi. Questo ha provocato lo sbiancamento nel 90% dei coralli della barriera e la morte di più del 20%. Al Nord, due terzi dei coralli sono morti. Non ostante i numerosi appelli degli scienziati ai vari governi del mondo di intraprendere misure per ridurre l’inquinamento e il surriscaldamento del pianeta si è arrivati lo stesso al punto critico: “la barriera corallina è irrimediabilmente compromessa”. Sono trent’anni che non si parla di altro, inquinamento, surriscaldamento globale, diminuzione progressiva delle risorse petrolifere, scioglimento dei ghiacciai e buco dell’ozono, ecc. ecc. eppure eccoci qua! Perché è così difficile capire che la Terra è la nostra casa e se diventa inospitale o inabitabile per tutti noi è finita? In psicologia questo meccanismo è ricorrente. Il bulimico mangia fino a sentirsi male, l’anoressica non mangia fino a morire, il tossicodipendente, l’alcoolista o il tabagista assumono le loro sostanze fino alla fine, ecc. Il vizio, la dipendenza, la debolezza di carattere, la paura del cambiamento e l’irresponsabilità di certe azioni sono il sintomo di una patologia. Per quanto riguarda le persone esistono cure, percorsi terapeutici e centri specializzati per il recupero, ma per quanto riguarda i governi e l’economia no! I sistemi di controllo, gli Stati, le banche e le aziende sono organismi fortemente malati e dipendenti che devastano e fagocitano tutto ciò che incontrano fino alla fine, fino alla morte! I governi del mondo sono trent’anni che conoscono le conseguenze nefaste del consumismo, del capitalismo, dell’inquinamento selvaggio e scriteriato e del consumo senza freni delle risorse del pianeta e non hanno fatto nulla. Non c’è cura per i sistemi malati e per i meccanismi dell’economia! Questa settimana è morta la barriera corallina, chissà cosa ci aspetterà in futuro. L’unica riflessione che mi sento di fare rispetto allo stato delle cose è che noi singole persone, noi singoli cittadini, possiamo non aderire del tutto alla patologia mentale del sistema di governo mondiale e possiamo provare a inquinare di meno, ridurre il nostro consumo di plastica stando più attenti quando facciamo la spesa, andare più a piedi e usare più spesso i mezzi di trasporto pubblici, passare alle fonti di energia rinnovabili e salvaguardare il più possibile il verde della nostra città. Se i governi sono incapaci di salvare il mondo dalla catastrofe proviamo a farlo noi partendo dal nostro stile di vita. Il tossicodipendente lo sa che la droga che assume un giorno lo ucciderà, ma continua ad assumerla, perché non ha amore né per sé né per la vita. Così sembrano ragionare gli Stati, le multinazionali e il sistema economico. Non hanno amore né rispetto, guardano solo al profitto immediato e sono voraci! La patologia sembra aver vinto, ma noi persone dotate di intelletto e di sentimenti possiamo difenderci e scegliere di non collaborare, quantomeno del tutto. L’amore è responsabilità e rispetto e ha a che fare con l’uomo. Non dimentichiamoci che siamo noi il soggetto della storia e non le banche o le multinazionali. La storia insegna che quando il singolo uomo si è unito alla coscienza collettiva anche il governo più sanguinario, violento e malato ha sempre abdicato!
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