Se solo tredici anni si fosse pensato alla giornata di oggi c’era da rabbrividire. Perché quanto avvenuto oggi sul manto erboso dello stadio Olimpico, mastodontico l’impatto visivo, corona il percorso intrapreso nel corso di tutti questi anni per il coinvolgimento dei più piccoli nel mondo del calcio. Partecipazione massiccia della scuola calcio CPC2005 “Manuele Blasi”, l’unica a rappresentare la città, con la presenza dei classe 2009-2010-2011 e 2012 in un numero intorno alle settanta unità. La manifestazione era organizzata dalla LND e Figc e aveva come nome: “Calcio in Erba 2018”. Per quanto ci riguarda lo spettacolo è iniziato già dal mattino al raduno, con i tre pullman e le sette/otto macchine che sono partite intorno all’una dal Porticciolo Riva di Traiano verso l’Olimpico. Il tutto è stato il coronamento di un sogno per tanti piccoli calciatori, che si sono incontrati in questa giornata giocando a calcio proprio come i loro grandi campioni, in un tempio del calcio italiano e romano in particolare, culminato con la visita nei spogliatoi di Roma e Lazio. Una presenza massiccia di bambini, che ha toccato le 4300 unità sul terreno di gioco, ha accompagnato la manifestazione. Altrettante le presenze, se non qualcuna in più, di chi li accompagnati in questa avventura, e che li ha tifati assiepati nei distinti sud e Monte Mario. Uno spettacolo da brivido che riconcilia grandi e piccoli con questa splendida realtà che si chiama Calcio.
Manifestazione che fa da florido contorno ai festeggiamenti per i 121 anni della Compagnia Portuale di Civitavecchia. Ed oggi si è onorato anche con i più piccoli un mondo fatto di sudore e sacrificio, comparando lo sport di questi livelli a quello più grande del lavoro. Nulla a che vedere se non per la determinazione che questi bambini mettono sul manto erboso ogni volta, e che alla fine rispecchia quello dei più grandi per volontà e dedizione.
“Se pensiamo all’inizio di questa società che si allenava all’Uliveto, -dichiara il Presidente Sergio Presutti-, con due o tre palloni portati da casa, fa immaginare la gioia di oggi. Non abbiamo mai fatto nulla per guadagnarci qualcosa, ma tutto questo che mostriamo è solo per la passione che abbiamo per il calcio. Ci ha guidato l’insegnamento della Compagnia Portuale, con un occhio sempre al sociale e alle problematiche delle famiglie, che hanno portato i più piccoli e non a giocare al calcio da noi. Sono soddisfatto, è stato uno spettacolo per il cuore vedere tutto questo. I sogni non finiscono oggi, ne abbiamo ancora da raccontare delle belle.”