Calcio.CPC2005: le parole di Manuele Blasi
“E’ motivo d’orgoglio essere qui e sentire allo stesso tempo le parole d’elogio del Presidente Luciani e del Presidente Presutti spese nei miei confronti, ma oggi sono qui in special modo per cancellare tante voci che sono circolate negli ultimi giorni, su quanto possa prendere o meno qui alla CPC2005. Da quando gioco ne ho sentite e viste di tutti i colori e sono abituato alle chiacchiere, ma quanto detto negli ultimi giorni ti fa rimanere veramente male. Il calcio con gli anni è diventato per me un lavoro ma io non ho mai giocato per i soldi, logicamente ne ho guadagnati ma ha prevalso sempre la passione come quando ero bambino. Non si gioca sempre per i soldi, ed essere qui mi emoziona fortemente ed è motivo d’orgoglio…. Non devo essere io a guadagnare qualcosa in questa società, ma dovrebbero farlo per la passione che ci mettono i miei compagni di squadra, lo staff e la dirigenza che dopo aver lavorato sono presente con entusiasmo al campo ad allenarsi, o gestire altre cose di questa squadra.”
Le verità e l’animo nobile di una persona si colgono dallo sguardo, e dall’ intensità con cui riesce a vivere anche i momenti che ad altri sembrano scontati. La nomea e la fama che gli può appartenere o meno a seconda di qualcuno, e con cui ha costruito e vissuto una parte della sua vita, finiscono e iniziano allo stesso tempo nel bel mezzo di una giornata come altre, segnando il tempo e la storia di questa società. Manuele Blasi ha stupito quest’oggi e non lo ha fatto per un dribbling ad un campione conclamato, o per un passaggio filtrante davanti a 100000 spettatori che ha portato poi la sua squadra alla vittoria, bensì perché nel descrivere l’orgoglio e la determinazione con cui ha deciso di vestire la maglia rosso portuale, qualcosa durante la conferenza di oggi lo ha tradito sul viso e nell’animo. Tornare finalmente a giocare per una squadra della sua città, dopo tanto pellegrinare negli stadi di tutto il mondo, ha segnato si un’epoca calcistica di questa città e della CPC2005 ma ha anche sottoscritto la convinzione, che non è descrivibile a parole, che chi sceglie questa società non lo fa mai per un rendiconto personale, ma per essere partecipe di qualcosa di unico mostrando prima l’uomo.
(Fonte e Foto: Maurizio Spreghini)