All’indomani dell’annuncio Grasso (La Svolta) invita a trovare un’altra collocazione mentre Riccetti (Lega) chiede alle istituzioni di salvare la struttura

CIVITAVECCHIA – «Lo smontaggio della camera iperbarica deciso dall’Adsp e l’abbandono del progetto da parte dell’associazione Francesco Forno rappresenta una sconfitta per la città». Ne è convinto il capogruppo della Svolta Massimiliano Grasso che interviene all’indomani dell’annuncio della chiusura. Per il consigliere d’opposizione si tratta di un servizio che non può essere perso per l’utilità che può avere. «A partire dalle emergenze del mondo della subacquea – continua – fino all’utilizzo per la medicina iperbarica. L’Adsp e la Regione Lazio nonostante la loro ‘‘sintonia’’ politica e nonostante un atto del consiglio comunale approvato all’unanimità,  non sono riuscite a dialogare su una questione così importante». Grasso ricorda come la regione a fine 2016 avesse dato disponibilità «ad inserire la camera iperbarica nel sistema regionale, ma da allora i vertici di Molo Vespucci – tuona – hanno completamente ignorato ogni richiesta di incontro dell’associazione Forno».

Grasso sottolinea che, se il problema effettivo è la collocazione della struttura, si potrebbe utilizzare «una delle palazzine in disuso delle ferrovie, tra la stazione e l’area Feltrinelli, nell’ambito dell’accordo di programma sottoscritto tra comune di Civitavecchia e Rfi. La prossima amministrazione comunale dovrà farsi carico di promuovere una intesa con Autorità Portuale, per la cessione definitiva ad un prezzo simbolico della camera, Regione per tutti gli aspetti di utilizzo della struttura e Rfi per dare esecuzione all’accordo di programma. Anzi – conclude Grasso – si potrebbe partire proprio da questo ultimo aspetto, acquisendo subito il possesso delle particelle già ricomprese nell’accordo e su cui, in attesa di realizzare la viabilità locale di raccordo con l’accesso sud della città, si potrebbe realizzare una parte dell’anello ciclabile che consentirebbe di raggiungere Campo dell’Oro dal centro della città».

Sulla stessa linea il capogruppo della Lega Alessandra Riccetti: «La scarsa attenzione delle istituzioni sta creando un danno enorme alla città». La salviniana ricorda il suo ordine del giorno che si augurava potesse coinvolgere gli enti competenti: «Da quella camera iperbarica poteva, e può ancora, svilupparsi un polo di eccellenza sanitario». Riccetti invita le istituzioni, a cominciare dall’Adsp, ad attivarsi per salvare la camera iperbarica  per evitare «una grave responsabilità politica in una materia delicata come la sanità».

Fonte Civonline

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