L’idea è quella di delocalizzare la struttura in una delle palazzine all’interno del parcheggio alle spalle della stazione ferroviaria. Il presidente Gianfranco Forno scrive al Pincio
CIVITAVECCHIA – Delocalizzare la camera iperbarica all’interno di una delle palazzine presenti nel parcheggio alle spalle della stazione ferroviaria, ancora di proprietà di Rfi. È la proposta che l’associazione Francesco Forno porta all’attenzione dell’amministrazione comunale dopo che l’Autorità di Sistema Portuale ha deciso lo smontaggio dell’intera struttura ed il suo trasferimento “con una motivazione – ha spiegato il presidente Gianfranco Forno – mai notificata all’associazione che fino allo scorso mese di maggio aveva in consegna la camera iperbarica già dal maggio 2010, di impossibilità di mantenimento della struttura in area demaniale”. Secondo Forno non ci sarebbero motivi burocratici neanche per la mancata riapertura, dal 2010, della struttura.
Considerata quindi la decisione dell’Adsp, l’associazione ha avanzato questa proposta al Pincio, ricordando anche che il Comune di Civitavecchia “ha già un protocollo firmato con RFI, quello che ha già portato alla realizzazione del nuovo parcheggio su viale della Vittoria – ha aggiunto il presidente – su cui ragionare per il trasferimento in città, in zona centrale, e con parcheggio e possibilità di realizzare anche l’eliporto, già programmato in ambito portuale accanto all’attuale struttura. Inoltre il vecchio consiglio comunale, nell’ottobre 2018, approvò, alla unanimità, un ordine del giorno proposto dalla consigliera Alessandra Riccetti, per la riapertura della camera iperbarica”.
L’associazione chiede quindi di poter essere ascoltata anche dalla massima assise proprio per approfondire ogni aspetto della vicenda, “considerando che già dal 2016, in diversi incontri con la Regione – ha concluso Forno – avevamo concordato le modalità della riapertura della camera iperbarica”.