«Chi li ha visti?»… Questa volta a lanciare l’appello riguardante la scomparsa misteriosa di cani è il Coordinatore Regione Lazio Rivoluzione Animalista Elisa Di Paolo, menzionando anche il gruppo facebook Animali smarriti a Civitavecchia e dintorni (Lazio) creato da Monica Vopli circa tre anni fa, dove ad oggi ci sono più di 50 smarrimenti pubblicati.
«Sta sempre più diffondendosi, anche nella Regione Lazio, il fenomeno della misteriosa scomparsa di cani. Una realtà dai contorni inquietanti che, nel corso degli anni, ha coinvolto sia cani randagi liberi sul territorio ed accuditi da volontari sia cani padronali prelevati all’interno delle proprietà private o dei quali si è persa ogni traccia dopo solo alcuni minuti dal loro allontanamento; cani con o senza microchip, di piccola e grande taglia, di razza o meticci.
Desta molta preoccupazione il crescente numero dei casi intorno ai quali ruota un eccessivo silenzio e l’assenza di interesse da parte delle Istituzioni. Un silenzio dovuto, da un lato, all’errata e superficiale convinzione che possa “capitare”, dall’altro, all’omertà. C’è, infatti, molto più di un sospetto che dietro numerose scomparse vi siano altri tipi di “interessi”, collegati anche a paesi esteri…
Sono ormai improcrastinabili l’approfondimento di questo allarmante fenomeno ed una reale presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica affinchè possano essere individuate cause al momento solo ipotizzabili e responsabilita’.
Circa tre anni fa, su iniziativa di Monica Volpi, è stato creato su Facebook Animali smarriti a Civitavecchia e dintorni (Lazio); ad oggi sono già piu’ di 50 gli smarrimenti pubblicati, solo in questo gruppo, ma il fenomeno è di portata molto più vasta. Non sempre, infatti, ogni smarrimento e/o furto viene denunciato, con un conseguente scarso interesse da parte di Istituzioni e Forze dell’Ordine.
A dimostrazione di ciò basti pensare che neanche le numerose iniziative prese dalla sig.ra Volpi (manifesto nelle vie di Civitavecchia per sensibilizzare i cittadini, petizione sottoscritta da più di trentamila firme e rivolta alle Autorità per chiedere l’apertura di un’indagine, interviste rilasciate a stampa e tv locale ecc…) sono state sufficienti a determinare l’effettiva volontà da parte degli organi competenti di approfondire tale questione.
Dunque, CHE FARE? La speranza è che se ne parli sempre di più! Che quel muro di silenzio, fatto di indifferenza ed omertà, crolli a poco a poco sotto i colpi della collaborazione tra autorità e cittadini con il comune ed unico obiettivo della salvaguardia del benessere degli animali la cui vita è, troppo spesso,fonte di business per esseri umani senza scrupoli».
Elisa Di Paolo
Coordinatore Regione Lazio
Rivoluzione Animalista